Sono riusciti a farsi ricevere dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli i rappresentanti sindacali di Nursind e Usb di Ascoli, insieme a numerosi lavoratori con contratti scaduti o in scadenza, oggi 23 gennaio, ad Ancona per manifestare contro i mancati rinnovi, soprattutto per infermieri e oss, «e che avranno inevitabili ripercussioni sui carichi di lavoro e sul rischio clinico già insostenibili negli ospedali del Piceno», hanno ribadito i sindacalisti.
Ad essere ricevuti dal presidente Acquaroli sono stati Maurizio Pelosi (Nursind), affiancato dal segretario regionale Donato Mansueto, e Mauro Giuliani: «Abbiamo illustrato al presidente della Regione l’attuale situazione tra i precari di Ast Ascoli e chiesto l’avvio immediato della procedura di stabilizzazione Covid.
Abbiamo anche evidenziato la necessità di nuove assunzioni, da mobilità e concorsi, per garantire ai cittadini il diritto alla salute attraverso la sanità pubblica e ricordato la relazione della Corte dei Conti, secondo la quale la Regione Marche ha speso 12 milioni di euro in meno rispetto al tetto di spesa per il personale.
Abbiamo rimarcato che è inammissibile la sottrazione di risorse umane alla sanità pubblica, mandando a casa i precari e poi foraggiare la sanità privata».
«Il presidente, che era in partenza per Roma, ha ascoltato le nostre rivendicazioni – sono ancora le parole dei sindacalisti – e ci ha chiesto una relazione dettagliata da inviargli a breve per approfondire le problematiche poste alla sua attenzione, con l’auspicio di un incontro a breve».
A sostenere la protesta dei lavoratori dell’Ast di Ascoli, che hanno sventolato bandiere e cartelli, si sono uniti alcuni i consiglieri regionali del Pd, Romano Carancini che è anche vice presidente della Commissione Sanità, e l’ascolana Anna Casini. C’era anche il segretario provinciale di Ascoli, Francesco Ameli.
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