di Pier Paolo Flammini
Un pezzo di storia del rugby sambenedettese, e non solo, se ne è andato. Nel pomeriggio di lunedì 22 gennaio è scomparso Andrew Jepson, da sempre vicino al mondo della palla ovale. Arrivato a San Benedetto nel 1984, è stato per lungo tempo allenatore coordinatore del settore giovanile anche se ha allenato anche a Fermo e Macerata.
Viveva a Colli del Tronto con la compagna Jean e nell’ultimo anno purtroppo le sue condizioni di salute si erano aggravate.
Una delle persone che lo ha conosciuto a lungo è Stefano Sarghini, fermano, che poi per anni seguì gli allenamenti di Jepson nella Samb Rugby: «Venne in Italia nel 1987, dopo che nel 1984 i ragazzi della Samb Rugby, per apprendere meglio l’insegnamento di questo sport, decisero di gemellarsi con la squadra di Matlock, nel Derbyshire, zona di cui Jepson era originario. I suoi insegnamenti erano all’avanguardia, soprattutto per i giovani di San Benedetto, che lui seguì trasferendosi nelle Marche. Riusciva soprattutto a far appassionare i bambini e i neofiti, tanto che gli iscritti crebbero in maniera notevole, la puntualità e il rispetto dell’avversario erano elementi fondamentali per lui».
Successivamente Jepson aiutò anche la formazione dei giovani rugbisti a Fermo e Macerata, ma non solo, e quindi nel 1993 tornò in Inghilterra e divenne funzionario per la federazione rugby inglese, poi nel 2003 si trasferì a Viadana, in provincia di Modena, fino a fare ritorno a San Benedetto dove ha proseguito la sua attività di istruzione con i giovani.
«Non ho perso solo un allenatore ma anche un amico – afferma Sarghini – Mi fece amare questo sport trasmettendo ideali di disciplina e correttezza, ho perso una persona a me molto cara».
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