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Uno studio sul Piceno Consind, la replica del presidente Procaccini

ASCOLI - Di fronte alla scelta dell’Arengo di affidarsi alla consulenza dell’Univpm per individuare le migliori soluzioni per lo sviluppo industriale del Piceno e comprendere le potenzialità future del Consorzio, il vertice dell’ente manifesta la sua delusione per il mancato coinvolgimento, ribadendo l’impegno profuso per ridurre il debito pregresso e il ruolo svolto nell’ambito dei recenti finanziamenti concessi alle aziende
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di Federico Ameli

 

A poche ore di distanza dall’annuncio da parte dell’Arengo di voler condurre uno studio, affidato all’Università Politecnica delle Marche, sulle prospettive dell’area industriale, mettendo inevitabilmente in discussione la posizione del Piceno Consind, è già tempo di repliche sul tema più scottante del giorno.

Domenico Procaccini

 

A esprimersi sull’argomento, questa volta, è il presidente del Consorzio di sviluppo industriale delle valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino, Domenico Procaccini, che nel commentare la scelta portata avanti dall’Amministrazione comunale in sinergia con la Camera di Commercio delle Marche e Confindustria Ascoli ribadisce il ruolo svolto dal Consind per lo sviluppo delle aree industriali del territorio.

 

«Il Piceno Consind esiste da 60 anni, ha una governance pubblica e, anche grazie a dei finanziamenti statali, con la sua azione ha consentito alle realtà imprenditoriali di tutta la provincia di svilupparsi, gestendo ben 6 agglomerati industriali – ricorda il presidente Procaccini – Della governance dell’ente fanno parte la Provincia di Ascoli e trenta comuni del Piceno.

 

Ci mettiamo a disposizione, ma non senza manifestare un certo dispiacere nel non essere stati coinvolti in questa iniziativa per esprimere la nostra opinione».

I presenti alla conferenza stampa in questione: Simone Ferraioli, Gian Luca Gregori, Marco Fioravanti, Gino Sabatini e Valerio Temperini

 

La replica del presidente Procaccini prende in esame anche lo stato di salute finanziaria dell’ente, evidenziando gli sforzi compiuti negli ultimi anni per alleviare una preoccupante situazione debitoria.

 

«Le attuali posizioni di debito risalgono agli anni precedenti al 2010 – precisa Procaccini – e da allora il Piceno Consind non ha maturato alcun debito. Chi si è fatto carico di gestire l’ente nel corso dell’ultimo decennio lo ha fatto continuando a erogare servizi alle imprese, ai Comuni soci e al territorio, pur nella consapevolezza di dover risanare il debito pregresso.

 

È evidente come negli anni il bilancio si sia ridotto, ma esclusivamente in funzione del trasferimento del servizio di depurazione al Servizio idrico integrato in base a quanto previsto dalla legge regionale. Non ci sono state altre riduzioni, per cui il bilancio corrente è un bilancio sano anche grazie alla patrimonializzazione dell’Ente: immobili, aree produttive e commerciali e impianti destinati ai servizi per le aziende.

 

Mi preme, inoltre, sottolineare due aspetti. Il primo riguarda il Suap del Consind, il più importante delle Marche con 55 Comuni serviti nelle province di Ascoli e Fermo. Inoltre stiamo lavorando per realizzare altri servizi con l’obiettivo di risanare la situazione debitoria pregressa, che seppur molto ridotta presenta ancora delle criticità note a tutti.

La sede del Piceno Consind

 

Preciso, in secondo luogo, che i 22 milioni destinati alla deindustrializzazione e finalizzati a finanziare quasi 200 aziende del territorio sono stati erogati esclusivamente grazie all’esistenza del Piceno Consind. Lo stesso dicasi per i finanziamenti relativi all’Area di crisi complessa ottenuti in quanto aree ex Casmez. Riguardo al commissariamento dei Consorzi di Fermo e Ancona, tengo a precisare che anche il Consorzio di Ascoli è stato commissariato negli anni dal 2009 al 2011 attraverso la nomina dei presidenti provinciali Massimo Rossi e Piero Celani.

 

Siamo aperti a qualunque ipotesi di miglioramento e trasformazione – conclude – in un processo di revisione che, tuttavia, spetta ai soci e che deve dunque passare attraverso il coinvolgimento degli organi istituzionali e della Regione Marche».

 

L’Arengo e l’industria riflettono sul futuro del Piceno Consind: commissionato uno studio all’Univpm


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