La Vinea, Società Cooperativa Agricola di Offida, torna di nuovo a puntualizzare sul tema della “rottamazione quater” delle cartelle esattoriali rivolte alle imprese del territorio. Lo fa dopo la lettera (leggila in fondo al testo) scritta lo scorso 3 gennaio al sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano, al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, all’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Antonini, ai parlamentari e consiglieri regionali del Piceno.
«Allo stato dei fatti – dice il presidente della Vinea Ido Perozzi – si è verificata una vera e propria ingiustizia nei confronti delle aziende rientranti nel cratere sisma che ha colpito il centro Italia. Tutte le aziende infatti hanno potuto beneficiare della rottamazione delle cartelle recapitate fino a giugno 2023, tranne quelle rientranti nel cratere, in quanto a queste ultime le cartelle sono state notificate a settembre, quindi in ritardo rispetto alla scadenza. Se il ritardo nell’invio delle cartelle doveva essere un beneficio, si è invece trasformato in una beffa.
Non avendo altre possibilità, le aziende che hanno ricevuto cartelle di pagamento hanno dovuto rateizzare il debito – continua Perozzi – ma ricordiamoci che in questo rientrano anche sanzioni ed interessi, mentre invece chi ha rottamato paga solo il debito iniziale. Per rendere meglio l’idea, si riporta qui di seguito un esempio rappresentativo: Azienda X con un debito d’imposta anno 2016 pari a 4.057 euro, attualmente ha ricevuto una cartella esattoriale per un importo pari a 6.023,40 euro compresi interessi e sanzioni. L’azienda ha intenzione di pagare, ed è costretta a richiedere una rateizzazione del debito. Avendo accolta la richiesta, la stessa azienda si trova a pagare rate mensili per un valore complessivo (comprendente interessi di mora e interessi di dilazione) che ammonta a 6598,28 euro. Se l’azienda avesse potuto aderire alla rottamazione pagherebbe 4.057 euro rateizzando invece paga oltre il 62% in più».
E ancora: «Secondo quanto riportano gli studi commerciali, circa il 60 per cento delle aziende del cratere si trovano in questa situazione, e molte di esse non riescono a far fronte alla spesa. La Vinea ha già inviato due lettere a tutti gli organi politici preposti, la prima il 21 novembre 2023 e la seconda il 3 gennaio 2024, ma con scarsi risultati, considerando che non ha ricevuto ancora nessuna risposta in merito. La questione è stata anche oggetto, dopo la prima lettera, di una interrogazione parlamentare, ma la risposta del sottosegretario non è stata certo esaustiva, e comunque non c’è stato alcun seguito.
Trattasi di un vero e proprio danno e presa in giro per tutti quei cittadini che rientrano dentro l’area Sisma – conclude il presidente della Vinea – e quindi si chiede a tutti i media e agli organi di comunicazione di evidenziare il problema in modo da suscitare l’interesse collettivo su questo problema. Chiediamo che gli enti preposti facciano del tutto per riparare all’ingiustizia causata, e che le aziende che stanno facendo enormi sforzi per pagare le rate ottenute abbiano almeno il riconoscimento di un credito per le somme già ingiustamente pagate».
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