Sono cento gli uomini e le donne della Guardia di Finanza che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ancona, stanno procedendo all’esecuzione di almeno trenta perquisizioni nelle province di Milano, Varese, Brescia, Monza, Padova e Ragusa, nei confronti di ben 85 indagati per un ingente frode fiscale.
Ammonta a 1 miliardo e 700 milioni l’importo delle fatture false scoperte dai finanzieri del Comando provinciale di Ancona di cui hanno illecitamente usufruito migliaia di imprese per non versare le imposte all’erario e per trasferire all’estero i profitti illeciti.
L’attività investigativa era stata denominata “Fast & Clean” per la velocità con cui le operazioni venivano portate a termine, garantendo la ripulitura del denaro tramite la simulazione di operazioni commerciali mai avvenute.
Le modalità adottate assicuravano agli imprenditori coinvolti, italiani e cinesi, l’immediata disponibilità del profitto della frode fiscale.
La fenomenologia illecita accertata rientrerebbe nella fattispecie della cosiddetta “underground bank”, ovvero il sistema di una banca occulta, al servizio dell’economia illegale, che grazie ad una struttura organizzata e complessa è in grado di trasferire e riciclare somme miliardarie e di utilizzare provviste di denaro contante, non tracciato, per la restituzione, all’impresa destinataria delle fatture false, di parte degli importi dalla stessa bonificati.
A tal proposito il sottosegretario all’Economia e Finanze, la parlamentare sambenedettese Lucia Albano, esprime apprezzamento per l’esito dell’operazione: «Mi complimento con il lavoro delle donne e degli uomini della Guardia di Finanza per l’eccellente lavoro svolto. Siamo orgogliosi dell’esito di questa operazione che è perfettamente in linea con la politica di tolleranza zero attuata da questo Governo verso gli evasori totali ed i frodatori».
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