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Collasso della diga di Ponte Nina: il 31 gennaio simulazione “IT-alert” in tre comuni del Piceno

L'ALLARME pubblico suonerà sui cellulari agganciati alle celle telefoniche presenti anche nel confinante territorio comunale di Campofilone (Fermo). Per questo saranno allertati anche Montefiore dell'Aso, Cupra Marittima, Pedaso, Altidona e Lapedona
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A destra uno scorcio di Massignano e il sindaco Massimo Romani

 

di Serena Murri

 

Allarme “collasso diga” ma sarà solo per un’esercitazione della Protezione Civile. Dopo l’avvio ufficiale del servizio di messaggistica della Protezione Civile “IT-alert” su tutto il territorio nazionale, è in programma una nuova esercitazione nelle Marche che si svolgerà nei comuni di Massignano e Campofilone (Fermo) alle ore 12 di mercoledì prossimo 31 gennaio.

 

La sperimentazione riguarderà uno specifico scenario di allarme di “collasso diga” con analoga esercitazione al fine di testare il sistema di allarme pubblico “IT-alert” nei territori interessati. Sarà una prova, nella quale saranno coinvolti i sindaci di Massimo Romani (Massignano) e Campofilone (Gabriele Cannella).

 

È stato deciso di simulare il collasso della diga di Ponte Nina, a cavallo tra i comuni di Massignano e Campofilone, gestita dal Consorzio di Bonifica. La prova, con il sistema “IT-alert”, avvertirà del collasso della diga e dell’arrivo dell’acqua, fino al mare, nel giro di 45 minuti. Verranno prese tutte le misure necessarie previste dai vari piani di Protezione Civile, Regione, Province e Comuni.

 

Entrambi i comuni dovranno attivare i rispettivi comitati di controllo della Protezione Civile. Il Comune di Campofilone ha il servizio di Protezione Civile all’interno dell’Unione Comuni Valdaso e in questo caso attiverà il Centro operativo comunale (Coc). A Massignano c’è invece il gruppo di Protezione Civile comunale. Il messaggio di allerta sul telefono, avviserà del “pericolo d’inondazione per collasso diga” spiegando che si tratta di un’esercitazione. Il solo scopo dell’esercitazione è comprendere se le procedure funzionano.

 

Nell’ipotesi che si verifichi realmente, sarà il Consorzio di Bonifica ad avvertire tutti gli enti che vi è un problema sulla diga e nel momento in cui la diga collassasse, il messaggio da inviare tutti i cittadini sarà quello di evacuare e di dirigersi ai punti di raccolta indicati nei rispettivi piani di Protezione Civile.

 

Invece, nell’esercitazione di mercoledì 31 gennaio, si tratterà in sostanza di provare misure solo sulla carta, di effettivo non vi sarà nulla. Arriveranno questi messaggi a tutti coloro che il 31 saranno agganciati alle celle telefoniche presenti sui due territori comunali, per questo verranno allertati anche i paesi limitrofi: Montefiore dell’Aso, Cupra Marittima, Pedaso, Altidona, Lapedona.

 

Si tratta di una prova di allerta perchè dal 15 febbraio il sistema “IT-alert” funzionerà e, da quel momento in poi, gli allarmi che arriveranno saranno veri.

 

Il 31 gennaio, al messaggio che arriverà, sarà possibile rispondere. Ci saranno anche “sentinelle” sparse su ogni comune, ovvero dieci cittadini indicati dalle Amministrazioni per compilare una sorta di questionario sull’andamento della diffusione dell’allarme e per capire se tutti hanno ricevuto lo stesso messaggio.

 

Nello specifico, è stato scelto di fare questa prova sulla diga di Ponte Nina, in quanto il tempo di percorrenza dell’acqua per raggiungere il livello di pericolo sarebbe breve. Sembra infatti che nell’ipotesi reale, l’acqua impiegherebbe tre quarti d’ora per arrivare a valle, per questo la procedura d’allerta sarebbe da attivare prima possibile. Dunque, è importante avvisare la popolazione che – in questo caso – non si dovrà allarmare ma dovrà collaborare e rispondere al messaggio a riprova della riuscita dell’operazione che è solo una simulazione.


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