Diventa un “caso”, in poche ore, la notizia della revoca di due corsi all’Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Guastaferro” di San Benedetto da parte della Regione Marche, dopo che la stessa Regione, a seguito di un iter che aveva coinvolto diverse istituzioni e associazioni, aveva deciso di assegnare i due nuovi indirizzi lo scorso 5 gennaio. Sì, avete letto bene: il 5 gennaio è arrivato il sì ufficiale con tanto di delibera di giunta, salvo poi ripensarci (motivazioni da spiegare) il 24 gennaio. Come se le scuole, gli studenti, gli incontri svolti non fossero passaggi importanti della formazione scolastica regionale – in questo caso specifico pressantemente richiesti dalle aziende alla ricerca di personale altamente qualificato – ma un Risiko che la politica regionale (e solo quella?) fa e disfà in un batter d’occhio. E dal livello delle reazioni che si stanno diffondendo, la questione non sembra ricomponibile a breve.
Così la dirigente del “Guastaferro” Marina Marziale in una nota stampa esprime «profondo rammarico informare della decisione presa dalla Giunta della Regione Marche di revocare con delibera numero 54 del 22 gennaio 2024, i due indirizzi di studio del settore Tecnico-Tecnologico, “Meccanica Meccatronica ed Energia” e “Elettronica ed Elettrotecnica”, già approvati con delibera di giunta regionale n.1 del 5 gennaio 2024».
«La Delibera n.54 della Giunta, a distanza di poco più di 15 giorni dalla precedente, è infatti intervenuta a sancire la revoca dei due indirizzi appena approvati con una motivazione che fa sintetico riferimento a principi di uniformità e coerenza con quanto deliberato nelle passate Programmazioni: “per un principio di uniformità e coerenza rispetto a quanto deliberato nelle passate Programmazioni della Giunta Regionale sulle medesime richieste, si intende rettificare il proprio parere, esprimendo parere negativo sull’Istituzione, nella provincia di Ascoli Piceno, degli indirizzi afferenti al I.I.S. “Antonio Guastaferro” di San Benedetto del Tronto “Meccanica, Meccatronica ed Energia”, e “Elettronica ed Elettrotecnica“» scrive la dirigente.
«Ad iscrizioni già avviate (dal 18 gennaio) e a dieci giorni dalla chiusura (10 febbraio) l’Istituto, le famiglie e gli alunni prendono dunque atto che l’Offerta Formativa dell’Istituto Guastaferro deve rinunciare all’introduzione di due ulteriori indirizzi fortemente richiesti sia a livello locale sia nazionale, tanto da aver ricevuto l’iniziale approvazione dalla Provincia di Ascoli Piceno, dall’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e il pieno apprezzamento da parte dei vertici di Confindustria Picena e del Sindaco Antonio Spazzafumo del Comune di San Benedetto del Tronto – continua – Giova ricordare che l’Istituto Guastaferro si è dotato in questi anni di spazi, attrezzature e laboratori all’avanguardia, sperimentando una didattica attiva e laboratoriale e svolgendo un ruolo di primo piano in qualità di Scuola Polo per la Formazione e di Centro Territoriale di Supporto per l’Inclusione e ospitando alunni provenienti da tutto il territorio nazionale grazie alla presenza del Convitto annesso. I nostri laboratori e i nostri docenti sono da anni apprezzati e richiesti da numerosi Enti di Formazione e dalla stessa Confindustria, per garantire lo svolgimento di corsi di formazione in ambito tecnico e assicurare la crescita delle professionalità necessarie al tessuto imprenditoriale del territorio».
«Con stupore e disappunto apprendo della decisione della Regione di revocare un proprio pronunciamento di poche settimane fa – dice in proposito il sindaco Antonio Spazzafumo – togliendo all’istituto “Guastaferro” la possibilità di arricchire la propria offerta formativa con due corsi autorizzati per il prossimo anno scolastico che stavano già raccogliendo molto interesse. Poiché le motivazioni di tale decisione appaiono francamente poco chiare, sarà mia cura chiedere spiegazioni nelle opportune sedi. Quest’amministrazione sarà sempre al fianco delle dirigenze scolastiche che si impegnano per elevare, anno dopo anno, qualità e attrattività dei corsi di studio che la Città propone».
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