di Pier Paolo Flammini
Sempre tensione attorno al tema della sanità picena e sambenedettese in particolare. Se nella tarda mattinata di oggi, sabato 3 febbraio, è atteso un presidio di diverse forze politiche di fronte all’ospedale “Madonna del Soccorso”, con l’annunciata presenza anche degli onorevoli Augusto Curti (Pd) e Giorgio Fede (M5S), sull’argomento interviene la consigliera regionale del Pd Anna Casini (Pd), la quale, nel Consiglio Regionale previsto per martedì prossimo, presenterà, assieme ad altri colleghi di partito, una interrogazione al presidente Acquaroli sul tema dello «smantellamento» della Medicina di Urgenza.
«Le problematiche di una Unità Operativa strategica come il Pronto Soccorso – Medicina d’Urgenza non potevano rimanere taciute per individuare con certezza la responsabilità del caos che regna in alcuni reparti del Madonna del Soccorso, nonostante lo sforzo immane del personale sanitario dell’azienda» scrive Casini, facendo riferimento in particolare «sul rischio di riduzione dei letti di semintensiva e di eliminazione del medico di turno di notte».
«Mentre c’è stata una mobilitazione senza precedenti del personale sanitario e di alcune istituzioni locali, Acquaroli e Assenti hanno scelto la linea del “non vedo, non sento, non parlo” a testimonianza del loro disinteresse nei confronti del personale e dei pazienti del Madonna del Soccorso. Per questo chiedo chiaramente di sapere come mai mentre prima si parlava di spostamento del reparto, magicamente, in una conferenza stampa, sono apparsi lavori urgenti da iniziare immediatamente. Come mai questo tempismo sospetto? Inoltre non vi è alcun atto pubblico che spieghi la riorganizzazione che si intende attivare nell’ospedale di San Benedetto, né si sa quanto dureranno i lavori, né se il reparto sarà ripristinato, né se sarà mantenuta la copertura dei turni notturni in Murg e neppure se sarà mantenuto il numero degli infermieri del reparto» continua la consigliera.
“Penso che i cittadini della riviera debbono avere risposte precise da parte di chi gestisce la sanità pubblica soprattutto nel momento in cui si è scelto di avere due mezzi ospedali nella nostra Ast. Continue tensioni e tagli non fanno che alimentare la fuga di medici e confermare i sospetti dello smantellamento di alcuni reparti nel Piceno. A mio avviso è molto preoccupante la lettera sottoscritta da tutti i medici del Pronto Soccorso che ritengono la “riorganizzazione” pericolosa» conclude.
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