di Pier Paolo Flammini
Opposizioni unite contro le politiche regionali sulla Sanità. Sabato 3 febbraio all’ingresso dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto si è svolto un presidio delle forze d’opposizione rispetto alla giunta Acquaroli, per protestare contro i tagli (nazionali e regionali) che colpiscono la gestione sanitaria del Piceno a partire dall’ospedale di San Benedetto. Presenti i due deputati Augusto Curti (Pd) e Giorgio Fede (M5S), i consiglieri comunali Aurora Bottiglieri (Pd-Art.1-Nos) e Paolo Canducci (Europa Verde) insieme a vari esponenti del centrosinistra cittadino. Ai cittadini sono stati distribuiti volantini contenenti una serie di proteste a firma di Pd, M5S, Europa Verde, Sinistra Italiana, Azione, Psi, Articolo Uno, Nos, Democratici per Canducci.
«Nel nuovo piano sanitario, di oltre 500 pagine, la Giunta Acquaroli si è sentita legittimata a promettere tutto a tutti: un libro dei sogni in contrasto con al normativa ragionale e invece dei grandi progetti ora vediamo solo tagli e impoverimento della Sanità nel nostro territorio – affermano – Non sono credibili perché trasformando l’Azienda Unica Regionale in cinque Aziende Sanitarie Territoriali hanno moltiplicato i costi tra dirigenti, commissari, struttura amministrativa e hanno risparmiato sul personale medico, socio sanitario e assistenziale. Hanno tagliato 26 milioni di euro alla sola Ast di Ascoli, con evidente disparità tra le 5 Ast regionali, creando di fatto una Sanità di Serie A e di Serie B nella nostra regione, in attesa che arrivino i 200 milioni di euro promessi dal consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Assenti».
«Hanno promesso alla nostra provincia due ospedali di primo livello – continuano le opposizioni – di cui uno nuovo a San Benedetto senza stanziare neanche un euro per la sua costruzione. Nel frattempo il Madonna del Soccorso subisce una riduzione dei posti letto, di personale e di servizi e, da ultimo, la forbice è caduta anche sul Pronto Soccorso, con l’eliminazione di 5 posti letto alla Medicina di Urgenza e la riduzione di personale medico e infermieristico.
Augusto Curti rincara la dose: «Siamo qui per protestare perché vediamo una sanità al Madonna del Soccorso e in generale nel Piceno non adeguata per la salute dei cittadini. Il centrodestra durante la campagna elettorale è venuta qui a garantire chissà cosa e invece adesso abbiamo scoperto che erano tutte frottole. Chiedo due cose alla giunta regionale e ai rappresentanti locali del centrodestra: ci devono dire cosa andranno a tagliare? Sull’assistenza domiciliare, sui servizi dei due ospedali? La seconda domanda che pongo riguarda: perché tagliano queste somme? Anche il sindaco di San Benedetto, più che i colori politici dovrebbe rappresentare gli interessi della sua città».
Da parte sua Giorgio Fede ci tiene a ribadire: «A distanza ormai di tre anni con il governo del centrodestra, la situazione è ancora peggiorata. Promettevano di risolvere i problemi ma stiamo peggio di prima, lo vedono i cittadini che frequentano il “Madonna del Soccorso”, poco fa parlavo con una signora che mi diceva che per assistere il padre deve fare il giro delle sette chiese, il personale è sul piede di guerra e i tagli arrivano dalla Sanità nazionale per arrivare a quella regionale. Noi siamo all’opposizione e segnaliamo da un dato oggettivo, la sanità non funziona, e questo al di là di qualsiasi schieramento politico».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati