di Lino Manni
Una partita così brutta è da tempo che non la vedevo. Il primo tempo qualcosa di abominevole, da richiedere il rimborso del biglietto. E dire che l’inizio è stato davvero molto coreografico con l’enorme striscione della curva, l’incitamento dei tifosi e anche l’inappropriato lancio di qualche bomba carta sotto la nord. L’Ascoli non tira mai in porta anche perché il miglior realizzatore, Mendes, si fa male quasi al fischio d’inizio. Il pomeriggio è davvero jellato. La partita non offre nulla. L’Ascoli non gioca, il Sudtirol si limita a mordere le caviglie dei bianconeri. L’arbitro ci capisce tra poco e niente. La partita è brutta e quando tutti pensavano a tornare negli spogliatoi per cambiarsi la maglia e per il the, arriva il vantaggio degli ospiti. Un contropiede da manuale del calcio ma “viziato” da un più che presunto fallo di mano in area del Sudtirol. L’arbitro e il var non vedono e a farne le spese è il ds Marco Giannitti, espulso.
Rimando tutto al secondo tempo. Nella ripresa riprendo un po’ di fiducia perché è un altro Ascoli. Arriva il pari grazie alla doppietta di Tait (1 gol per parte). Poi c’è un quarto d’ora di un Ascoli arrembante, grintoso e deciso a conquistare vittorie e punti che valgono doppio. D’Uffizi come al solito accende la partita, ottimo il “finnico” Streng, un centravanti possente che potrebbe fare gol se non ci fosse la prodezza del portiere degli altoatesini Poluzzi. Si può anche vincere. Invece arriva il piatto che non ti aspetti: la “tortilla” spagnola la serve Rodriguez per il gol dell’1-2 di Masiello. Nel finale solo tanta confusione. L’Ascoli non riesce a trovare il filo del gioco, ma forse un filo logico questa squadra non l’ha mai avuto.
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