di Giuseppe Di Marco
Prima ti demolisco, poi ti recupero. Anzi, ti demolisco in parte, poi forse valuto di mantenerti. Sono questi i termini – un po’ spiazzanti – con cui l’Amministrazione comunale sta affrontando la riqualificazione del Ballarin. I lavori stanno per iniziare, un progetto definitivo c’è e l’appalto è stato assegnato, ma pochi giorni fa il sindaco Antonio Spazzafumo ha fatto capire che, in corso d’opera, esaminerà la possibilità di salvaguardare una porzione della curva sud, come richiesto dalla tifoseria Sambenedettese.
Parole che non sono sfuggite agli aficionados rossoblù, e che hanno generato nuovi – indesiderati – interrogativi sul futuro dell’ex stadio. «Sul Ballarin – dice Lorenzo Marinangeli – conosciamo un’Amministrazione sempre più confusa, che tenta di rimediare all’errore, mettendoci la proverbiale pezza. Ma la pezza non serve più quando il vestito è rotto. L’attuale vertice comunale non aveva le idee chiare neanche in campagna elettorale, e ha deciso di portare avanti un’idea che non ha niente a che vedere con la nostra storia e che non è mai stata accettata dalla tifoseria. La città, nella sua quasi totalità, aveva sposato il progetto con il quale Pasqualino Piunti riuscì ad intercettare 2.440.000 euro. A ciò si deve aggiungere l’iniziativa della Fondazione Carisap, che avanzò la possibilità di concedere ulteriori 450.000 euro».
Continua il consigliere: «Ora i presupposti sono totalmente cambiati. Ai sambenedettesi interessa mantenere vivo e visibile il ricordo di quella curva, dove si è consumata un’immane tragedia, e che è rimasta nel cuore di tutti noi. Invece questa amministrazione ha fatto capire, sin dal consiglio comunale aperto dell’anno scorso, che non era a favore del mantenimento della curva. E non mi si dica che il recupero della curva sarebbe costato troppo: nella nostra iniziativa si parlava di una somma notevolmente inferiore».
Varrà la pensa di recuperare una piccola parte di un impianto che, fra qualche mese, non esisterà più? «Ora si parla di recupero parziale – conclude Marinangeli – ma questo non può attuarsi attraverso colline e piante, ma con l’installazione di poltroncine che rispecchi in parte la configurazione dello stadio, anche se queste verrebbero utilizzate per assistere ad eventi di altro tipo. Sindaco e giunta si rendano conto di aver perso completamente il plauso della tifoseria»
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