di Maria Nerina Galiè
«Non poteva esserci colpo d’occhio migliore e momento più emozionante per inaugurare la settimana di Carnevale, ad Ascoli».
Ed ancora: «Dai bambini il più bel messaggio: è tempo di superare divisioni e localismi. Sono arrivate infatti scolaresche di tutti i comuni della provincia. Ci sono anche i ragazzi di San Benedetto e la cosa ci riempie di gioia».
Così stamattina, 8 febbraio, il vice sindaco di Ascoli, Gianni Silvestri, insieme con gli assessori comunali Donatella Ferretti e Monia Vallesi, davanti ad una Piazza del Popolo gremita, come pure lo era Piazza Arringo, di bambini e ragazzi delle scuole, bellissimi nei loro costumi a comunicare messaggi positivi, in modo ironico e divertente.
E’ tradizione ad Ascoli aprire il Carnevale, il Giovedì Grasso, con il momento dedicato alle scuole (qui l’elenco completo) animato da Marco “Micio” Regnicoli, e dove gli insegnanti, anche con il supporto delle famiglie, si attivano per ideare temi, realizzare costumi e cartelli, al fine di fare festa lasciandosi trascinare dall’entusiasmo dei più piccoli, la cui spontaneità, poi, è l’elemento che fa la differenza.
«Ripartire scuole – sono state le parole dell’assessore alla Scuola e alla Cultura, Donatella Ferretti – è l’essenza di tutto perché vuol dire guardare al futuro.
Il nostro Carnevale è unico ma anche un evento culturale. E le scolaresche lo interpretano in modo ironico ed intelligente, toccando temi in modo appropriato.
E se questa tradizione continuerà nel tempo, mantenendo livelli altissimi, sarà grazie ai ragazzi».
Alla manifestazione hanno partecipato anche i ragazzi del centro diurno “L’Orto di Paolo”.
«Siamo ripartiti con il Carnevale, con tutta la carica possibile che oggi ci arriva proprio da questi bimbi», ha detto l’assessore agli eventi Monia Vallesi, nel dare a tutti appuntamento al pomeriggio con il grande ritorno ad Ascoli di Cristina d’Avena. E ad anticipare lo spettacolo non è mancata una simpatica ed improvvisata interpretazione di una canzone della regina dei cartoni animati, da parte di Re Carnevale, al secolo Enzo Impiccini.
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