di Luca Capponi
Gli Zanni resistono a tutto. Meteo poco propenso, freddo, tempo. Una tradizione che, ancorata nella storia, rilancia e porta ad Acquasanta, nel sabato di Carnevale, centinaia di persone. Ad onorare una tradizione, un rito, un momento di divertimento e svago unico.
Anche nella giornata odierna, come sempre. Partenza dalla frazione di Umito ed arrivo a Pozza. Nove tappe, prodotti tipici e tante allegria per una festa forse poco nota, ma in costante crescita. E tutta da scoprire. Tanto che oggi, 10 febbraio, tra gli ospiti, c’erano anche i “colleghi” Zanni di Castiglione Messer Marino (Chieti) e Pescorocchiano (Rieti), a testimonianza di un Carnevale che ha origini diffuse non solo a livello storico ma anche e soprattutto geografico.
«Nel tempo c’è stata una crescita sempre più importante del nostro Carnevale, che è particolare perché riguarda due frazioni e non il capoluogo a differenza degli altri del circuito storico Piceno – spiega l’assessore alla cultura e al turismo Elisa Ionni -. Tra le tappe ci tengo a ricordare quella importantissima, molto rappresentativa e simbolica del saluto al cimitero partigiano di Pozza in cui si è reso omaggio a coloro che persero la vita nella lotta nazifascista».
Come al solito, gli Zanni hanno radunato centinaia di persone, tra musica, balli, allegria, personaggi e le tipiche maschere che caratterizzano questa antica rievocazione che affonda le radici nei secoli.
«Abbiamo investito in promozione, siamo stati presenti alla Bit e al villaggio Sanremo – conclude la Ionni -. Il tutto con l’auspicio che si possa diffondere sempre più questa particolare tradizione. Un momento che rappresenta anche un auspicio alla fertilità e alla fecondità, uno dei messaggi più importanti che il nostro Carnevale vuole dare, quindi che sia una vita piena di felicità, di raccolto e che sia una vita che possa andare in comunione con la terra su cui viviamo e dalla quale dipendiamo».
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