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Foibe, Gobetti e studenti: le perplessità dell’assessore regionale Antonini, l’attacco dei consiglieri comunali Petracci e Premici

ASCOLI - La presenza dello storico in città (Libreria Rinascita e Cartiera Papale) non passa inosservata. Per il componente della giunta regionale «lo studioso tratta un tema alla luce delle sue personali tesi storiografiche». Per i due esponenti della maggioranza in Consiglio comunale è una presenza è umanamente inaccettabile»
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Andrea Antonini, Patrizia Petracci, Emidio Premici

 

Della presenza dello storico Eric Gobetti ad Ascoli – Liberia Rinascita oggi giovedì 22 febbraio, Cartiera Papale domani venerdì 23 – tutto può dirsi meno che è passata inosservata. Con una presenza discreta ma rafforzata da parte delle Forze dell’ordine – visti gli antefatti non si sa mai – chi in queste ore ha fatto sentire la propria voce sono stati l’onorevole Giorgia Latini (Lega) e Giorgio Ferretti (CasaPound) ai quali si aggiungono l’assessore regionale Andrea Antonini (Lega), i consiglieri comunali Emidio Premici (Noi di Ascoli) e Patrizia Petracci (Lega) e anche degli studenti del Liceo Classico “Stabili-Trebbiani”.

 

ANDREA ANTONINI

 

«Desidero esprimere i miei dubbi e le mie perplessità sull’incontro con lo storico Eric Gobetti che si terrà domani, venerdì 23 febbraio, ad Ascoli, alla Cartiera Papale, alla presenza, fra l’altro, di diverse scolaresche della città su un tema assolutamente delicato e di grande sensibilità, come quello delle foibe. Tema che sarà trattato dallo studioso alla luce delle sue personali tesi storiografiche al riguardo. In base ad una evidenza storica inconfutabile e sulla forza di moltissime testimonianze raccolte nel tempo, appare – invece – sempre più urgente e irrinunciabile sostenere la cultura della verità  e della testimonianza con l’obiettivo di proseguire la libera ricerca del vero depurata da qualsivoglia forzatura ideologica o di parte, cercando, nel contempo, di far luce su una tragedia assoluta e indescrivibile come è stata quella delle foibe. Non a caso, come ha anche ricordato bene sulla stampa l’onorevole Latini, in tale direzione è radicato e assoluto  l’impegno delle Istituzioni che proprio su tale tema hanno approvato, di recente, uno specifico Disegno di Legge per incentivare, sempre più, la piena e totale “Promozione della conoscenza della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”. Su questo argomento, così delicato e centrale, vorrei menzionare anche le parole illuminanti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in occasione della Celebrazione del “Giorno del Ricordo” ha rimarcato il peso e i riflessi di una “tragedia che non può essere dimenticata”, che vide tantissimi nostri connazionali essere coinvolti in una “vicenda storica complessa”, profondamente dolorosa e carica di oblio. Si tratta per questo di un impegno di grande rilevanza e di enorme sensibilità che tutti noi, in primis le Istituzioni, siamo chiamati a portare avanti, con coraggio e grande spirito di libertà, soprattutto a favore delle nuove generazioni che sono invitate a proseguire, fin da ora, questa meritoria e concreta opera di difesa della memoria storica che è parte integrante dello straordinario patrimonio culturale, civile e ideale del nostro Paese».

 

EMIDIO PREMICI E PATRIZIA PETRACCI

 

«Ospitare un negazionista di quei tragici fatti è un oltraggio alla Storia, alla efferata vicenda delle Foibe e alle indicibili sofferenze dei nostri connazionali violentati e uccisi, nonché delle migliaia di esuli, alcuni dei quali oggi vivono nella nostra città. Gobetti è purtroppo famoso per essere un revisionista di un preciso periodo storico, taciuto per troppo tempo dalle pagine ufficiali, da tanti studiosi e dalla politica italiana e che solo dall’entrata in vigore della Legge 92/2004 che ha istituito il “Giorno del Ricordo” sta cominciando ad essere compreso. Questo signore, che si definisce “studioso” non si vergogna a dire, e invece ben dovrebbe, che certe atrocità, che hanno visto donne barbaramente violentate, uomini anziani e bambini gettati senza pietà nelle cavità carsiche, sarebbero “giustificate” perché conseguenza delle “violenze fasciste”. Non si vergogna a dire che nessuna pulizia etnica sarebbe stata perpetrata e che i numeri delle vittime sarebbero addirittura gonfiati. Un conto è permettere a tutti di esprimere il proprio pensiero, un altro è farlo sapendo di oltraggiare le sofferenze e la storia di migliaia di esuli, alcuni dei quali sono cittadini ascolani. E di questo l’Isml deve assumersi la piena responsabilità. Per quanto riguarda la presenza di studenti, è molto grave che tenga delle lezioni di revisionismo storico alle giovani generazioni. Non si vergogna di indossare pubblicamente maglie inneggianti a Tito, il massimo responsabile di quelle barbarie. Non dovrebbe tenere lezioni e speriamo che i dirigenti scolastici e i professori prendano le dovute distanze. Chiediamo agli organizzatori di annullare l’incontro di venerdì rivolto agli studenti in una città che negli ultimi anni, anche grazie al proficuo lavoro dell’Amministrazione Fioravanti, è protagonista nell’azione di ricordare e formare, soprattutto i più giovani, sulla conoscenza di una pagina storica per troppo tempo colpevolmente dimenticata. Sulle foibe, Gobetti dovrebbe andare alla fonte e parlare con qualche esule residente in città. Forse, ma non ne siamo sicuri, capirebbe che non ci sono due verità, ma solo quella documentata testimoniata che ha visto uomini, donne e bambini barbaramente violentati, massacrati e uccisi solo per la colpa di essere italiani. Per insegnare la storia, specie ai più giovani, bisogna avere onestà intellettuale e rispetto. Il signor Gobetti non li possiede e, per questo, la sua presenza è umanamente inaccettabile».

 

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