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Folignano, Terrani pronto al bis da sindaco: «Devo completare l’opera»

ELEZIONI - Coi suoi 36 anni è il primo cittadino più giovane del Piceno. Dopo il trionfo del 2019, l'8 e 9 giugno si ripresenterà alla guida dello schieramento di centrosinistra con la civica "Folignano Bene Comune": «In questi anni abbiamo lavorato tanto puntando sulla programmazione nonostante ostacoli imponenti come il Covid. Ci sono 30 milioni di opere pubbliche da mettere a terra»
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di Luca Capponi 

 

«Sì, la risposta è affermativa, mi ricandido per portare a termine il lavoro iniziato cinque anni fa, fatto soprattutto di programmazione. Devo completare l’opera, sembrerà banale ma la verità è proprio questa».

Matteo Terrani

 

Semplice, diretto e conciso. Matteo Terrani, coi suoi 36 anni appena compiuti (è nato il 22 febbraio del 1988), è il più giovane sindaco del Piceno. A dispetto della carta d’identità, viaggia a vele spiegate verso il secondo mandato alla guida del Comune di Folignano dopo il trionfo di un lustro fa, quando alla guida dello schieramento di centrosinistra riunito nella lista civica “Folignano Bene Comune” si impose con il 59,2% delle preferenze, sconfiggendo Pietro Principi (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e Diego Di Ovidio (Movimento 5 Stelle).

 

Alla tornata elettorale di giugno (si vota l’8 ed il 9), dunque, Terrani si ripresenterà per puntare al bis.

 

«In questi anni abbiamo lavorato incontrando anche ostacoli imponenti come il Covid e tutto ciò che ne è derivato – continua -. Abbiamo seminato tanto, partecipando ai bandi e facendo un grande lavoro di pianificazione. Non a caso abbiamo già portato a casa 30 milioni di euro di opere pubbliche. Adesso è nostra intenzione mettere a terra questa opere e realizzarle»

 

Terrani sottolinea anche quanto fatto per svecchiare la macchina amministrativa.

 

«Anche lì c’è stato un grande sforzo sia per rinfoltire la pianta organica che per ringiovanire gli uffici – ribadisce -. Tanta gente nuova è venuta a lavorare e ci ha dato una mano nel seguire il lavoro di programmazione di cui parlavo. Ora si tratta di raccogliere i frutti di quanto siamo riusciti a portare a casa intercettando i diversi fondi, da quelli messi a disposizione dal Pnrr fino a quelli della ricostruzione, ma mi riferisco anche ai vari bandi nazionali e regionali a cui abbiamo partecipato».

 

 



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