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Un convegno per ricordare Giuseppe Mascetti, scomparso tredici anni fa

ASCOLI - Al Circolo “Bruno Di Odoardo” si è parlato dello stabilimento Elettrocarbonium, del suo glorioso Gruppo Sportivo e del suo storico presidente scomparso il 24 febbraio di tredici anni fa. Ricordi sempre vivi in una sala gremita per seguire la conferenza tenuta da Emidio Albanesi e Walter Luzi. Il saluto finale della figlia Cinzia
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In alto: l’incontro organizzato al Circolo “Bruno Di Odoardo” e Giuseppe Mascetti. Sotto: Mascetti e Virgilio Passerini, l’interno  dell’Elettrocarbonium oggi

 

L’Elettrocarbonium e Giuseppe Mascetti. La concomitanza non voluta del convegno, con il tredicesimo anniversario della scomparsa del grande dirigente, aziendale e sportivo, diventa valore aggiunto al Circolo “Bruno Di Odoardo”. Cuore sempre pulsante di tante iniziative culturali, come dà atto, in apertura, anche l’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Brugni, a Pennile di Sotto.

 

Via Lazio. Poche centinaia di metri dal campo “San Marcello” e dalle ciminiere dello storico stabilimento ascolano. E’ di questo che si parla nella piccola sala, che si riempie di anziani soci del centro, ex dipendenti e vecchi militanti nel Gruppo Sportivo. La conferenza l’hanno voluta la presidente, Paola Luzi, e i consiglieri del Circolo Francesco Fabiani e Maurizio Cacciatori. Hanno chiamato Emidio Abanesi e Walter Luzi, autori di due pubblicazioni sul tema, a ripercorrere la lunga parabola dell’insediamento produttivo e la vita del Gruppo Sportivo.

 

Perchè entrambi hanno segnato, in ogni caso, un secolo di vita cittadina. Entrambi sono rimasti nel cuore della gente. Almeno di quelli che lì dentro hanno lavorato duramente, spesso per una vita intera, ma anche, grazie ad essa, progredito. Per le famiglie che grazie a quelle paghe, le più ricche della regione, hanno potuto emanciparsi. Per le centinaia e centinaia di ragazzi che in quella grande scuola, di vita prima che di sport, creata da Giuseppe Mascetti hanno avuto la fortuna di crescere come uomini, prima che come calciatori.

 

Maurizio Cacciatori ha voluto bissare così il successo di una iniziativa che, insieme ai Giovani del Fai ascolano, aveva già conosciuto, inatteso e clamoroso, durante le tradizionali giornate di primavera 2022. La riapertura eccezionale, per due giorni, di quei cancelli, aveva richiamato infatti, allora, un pubblico record all’interno di quei reparti dismessi. Una partecipazione massiccia, numericamente, e intensa, emotivamente. Ben al di là di ogni polemica contraddizione. Ben oltre ogni contrasto e strumentalizzazione. I vecchi ex dipendenti avevano fatto in quel weekend da guide, con lo stesso orgoglio con cui avevano vestito, da giovani, quelle tute e quei camici con la folgore arancione. Molti dei visitatori avevano pianto fra le alte mura silenti di quei reparti ancora annerite dal carbone e dalle fatiche. Testimoni di un’epoca dove il sacrificio era ancora un dovere ineludibile e non un scomodo optional.

 

Emidio Albanesi ripercorre le principali tappe della vertiginosa crescita della fabbrica già illustrate, grazie a preziose ricerche storiche, nel suo libro del 2022 “Carbon, punto e a capo” . Dagli albori, datati 1907, fino allo spegnimento dell’ultimo forno, nel 2006. Dalla prima produzione di carburo di calcio fino all’ultima, quella dei migliori elettrodi grafitati sul mercato mondiale. Racconta delle imprese dell’ingegner Venceslao Amici, dei fratelli Merli e dell’ingegner Giovanni Tofani, della crescita esponenziale dello stabilimento fino alla sua lungamente invocata chiusura.

 

Walter Luzi ripropone invece il cammino parallelo del Gruppo Sportivo Circolo Ricreativo Elettrocarbonium, dopo aver fatto dono alla presidente del suo gagliardetto storico. Un cammino esaltato per un ventennio dalla guida illuminata di Giuseppe Mascetti. Il libro che ha firmato nel 2014 “C’era una volta la S.I.C.E.” è, essenzialmente infatti, la biografia del “capo”, come lo chiamavano tutti. Assunto da ragioniere nel 1956 e defenestrato nel 1988 come condirettore non allineato alle nuove direttive dell’azienda. Quelle che definiscono, ora, sprechi, i soldi ben spesi per le attività sportive di tantissimi giovani, e per la realizzazione di impianti gioiello, come il “San Marcello” e il “Santa Maria” di Carpineto, ancora oggi patrimonio della città. Lo sport inteso come crescita e sana formazione delle nuove generazioni, e come servizio sociale reso alla collettività.

 

Ma il racconto tocca tutti i personaggi che hanno scritto la storia del sodalizio aziendale nato nel 1968. Dal suo primo presidente, Virgilio Passerini, al mito Gigi Ferretti, il campione dei poveri, che staccò anche Fausto Coppi, quando vinse il titolo tricolore dilettanti a Roma nel 1939. Una rosea carriera da professionista davanti, tarpata dalla Seconda Guerra Mondiale e dai sei anni di prigionia in Sudafrica. Dai primi ciclisti aziendali degli anni Trenta, fino alle vittorie nei mitici “Enalgiro” negli anni Settanta. Dall’egemonia calcistica delle formazioni Allievi e Giovanissimi negli anni Ottanta, anche davanti ai club professionistici della regione, ai successi nel volley femminile.

 

In chiusura, sollecitata dal moderatore Giorgio Fiori, ha portato il suo saluto e ringraziamento anche Cinzia Mascetti, una delle figlie dello storico dirigente dell’Elettrocarbonium. Che nel perseguire, sempre disinteressatamente, il Bene Comune non ha esitato a sacrificare anche la sua posizione. Un grand’uomo di quelli che, oggigiorno, non ne nascono più.  E che non va assolutamente dimenticato.

 


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