Tornano all’attacco Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci, i due esponenti dell’opposizione nel Consiglio comunale di San Benedetto. Il tema è la Sanità e nel mirino finiscono ancora una volta la Regione Marche e il direttore generale di Ast Ascoli, Nicoletta Natalini.
«La settimana scorsa in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione regionale si è svolta l’ennesima passerella della giunta regionale ad Ancona, nel corso della quale la direttrice generale della Ast di Ascoli Nicoletta Natalini, ha mostrato i dati di “miglioramento” della Sanità picena presentandoli ad arte: a un occhio più attento presentano innumerevoli criticità».
Questo è solo l’inizio del loro intervento. Poi aggiungono: «Iniziamo con le prestazioni specialistiche che salgono a tre milioni, ma la direttrice generale mette nel calderone anche le prestazioni del laboratorio analisi, senza distinzione tra pubblico e privato né tra i due distretti di Ascoli e San Benedetto e continua così, confrontando i dati dei ricoveri ospedalieri del 2023, che sono indubbiamente in crescita visto che sono rapportati con quelli del 2020 e del 2021, gli anni della pandemia, quando in tutta Italia c’è stato il crollo delle prestazioni e dei ricoveri a causa del lockdown.
Non ha illustrato i tagli dei posti letto – proseguono – del Pronto Soccorso di San Benedetto e del personale, un medico ed un infermiere di meno, delle colazioni ai ricoverati, ha sorvolato sulle interminabili liste d’attesa ma si vanta delle attivazioni del Fast Track geriatrico e pediatrico, attivi solo nei giorni feriali, senza però mostrare i dati di accesso a questi servizi. Non ha spiegato i motivi della decisione di installare la nuova Risonanza Magnetica al “Mazzoni” di Ascoli invece che a San Benedetto.
A tal proposito si legge una dichiarazione del consigliere regionale Andrea Assenti, che sinceramente sembra una presa in giro degli utenti, secondo la quale la risonanza che verrà riqualificata a San Benedetto sarà più potente di quella nuova che andrà ad Ascoli; dove sono le prove scientifiche a dimostrare queste dichiarazioni? perché non ammette che la scelta di cambiare la destinazione non è stata tecnica ma solo ed esclusivamente politica?».
E ancora: «Sempre la direttrice generale nulla dice sul mancato rinnovo dei contratti degli infermieri e oss, che ha indotto tutte le sigle sindacali a comunicare lo stato di agitazione. In una cosa è riuscita con successo, a ricompattare tutte le sigle sindacali, che insieme proclamano uno sciopero per il 22 marzo. Ad oggi non è ancora chiaro quali altri servizi verranno tagliati, visto il sottodimensionamento del finanziamento di 26 milioni a carico dell’Ast di Ascoli.
È evidente una completa disattenzione riguardo i problemi che i cittadini hanno ogni giorno nell’ottenere prestazioni dai sevizi sanitari pubblici. Lo scenario a livello regionale non è migliore, evidenzia come gli investimenti che verranno fatti sono solo dove esiste un bacino elettorale degli assessori. Si prevedono 6 nuovi punti di pronto soccorso – proseguono Bottiglieri e Canducci – quando esiste una carenza cronica di personale in quelli già esistenti, allo stesso tempo i cantieri del “Salesi” e dell’ Inrca continuano ad avere ritardi ormai cronici e nel frattempo si promette di realizzare nuovi ospedali. Le sale chirurgiche dell’ospedale Torrette, unico ospedale di secondo livello marchigiano, lavorano al di sotto delle loro capacità per mancanza di personale, la Chirurgia Oculistica va verso la chiusura, non si rinnovano i contratti e si fa sempre più ricorso a personale a tempo determinato e di conseguenza i posti di Semintensiva, che erano previsti in aumento, e di Pneumologia vengono chiusi. E stiamo parlando del Torrette, che con la precedente giunta regionale di centrosinistra era stato riconosciuto come il miglior ospedale pubblico italiano, pensate cosa sta accadendo agli altri ospedali regionali.
Nel frattempo a Pesaro si aprirà una nuova casa della salute, ma privata. La scusa del tetto di spesa del personale, che l’assessore Saltamartini evoca ogni volta che si trova in difficoltà, non regge più in quanto il tetto di spesa lo hanno tutte le regioni non solo le Marche. E non ultimo come importanza, la decisione di creare sette Aziende (le cinque Ast e le aziende ospedaliere di Torrette e Inrca) ha aumentato solo i costi di gestione perché ha creato nuovi posti per dirigenti, senza alcun beneficio per i pazienti. Alla Ast di Ascoli sono stati concessi ulteriori fondi per il personale per un milione e 200mila euro, ma quanti di questi soldi saranno utilizzati per pagare gli stipendi ai quattro nuovi dirigenti più quello della direttrice generale, che provengono da altre realtà regionali?».
La conclusione: «Tutto questo non fa altro che dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, che abbiamo al governo regionale una destra inconcludente e pericolosa, che sta distruggendo la Sanità pubblica a favore del privato, disinteressandosi dei bisogni dei cittadini e delle esigenze del personale sanitario e che si vanta di progetti a lungo termine che non riuscirà mai a realizzare».
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