di Pier Paolo Flammini
La partita della svolta, così molti tifosi, giunti a Riccione, hanno definito la vittoria in Romagna giunta con un gol al 94′ minuto, arrivato grazie a Sbardella su assist di Pietropaolo (due subentrati). Perché la Samb per la prima volta è riuscita ad avere la meglio sulle proprie sfortune e disattenzioni: raggiunta due volte a Riccione, l’ultima a sette minuti dalla fine dei tempi regolamentari, ha avuto la forza di gettarsi di nuovo all’attacco in una situazione disperata, senza esterni di ruolo, con cinque difensori e due attaccanti centrali a cui sembravano mancare i rifornimenti. Merito di un Pietropaolo che si è gettato più volte sulla corsia sinistra e all’ultimo colpo ha confezionato un assist al bacio.
Recuperata anche la settimana prima, a Fossombrone, nella classica situazione un tiro-un gol. E in precedenza, a Tivoli, da 0-1 a 2-1 ma in dieci, capace di raggiungere il 2-2 ma non di dare la zampata del 2-3 come a Riccione, e ci si è andati vicinissimi. E nel girone di andata, con la Vigor Senigallia (partita pesantemente condizionata dall’arbitraggio), con l’Atletico Ascoli (da 2-0 a 2-2 in due minuti), con il Chieti (il 2-2 giunto al 96esimo con gol di Fall col braccio), a Notaresco (1-1), Avezzano (2-2 allo scadere). Il sesto 2-2 stagionale è stato scongiurato, e questo è ciò che conta, a questo punto del campionato.
PUNTI MERITATI – La Samb nel ritorno non ha giocato bene contro il Fano e il Vastogirardi, meritando però entrambe le vittorie. Non ha giocato bene nel secondo tempo a Fossombrone, ma il pareggio è sembrato un castigo. Per il resto, a Tivoli ha dominato persino in 10, a Riccione ha disputato un grande primo tempo contro una formazione in formissima e la vittoria è tutto fuorché immeritata.
ORA RECUPERARE TUTTI – A Riccione due giocatori, Senigagliesi e Pagliari, hanno giocato anche se non al meglio della condizione. Senigagliesi in particolare si era allenato soltanto sabato mattina. Era assente anche un giocatore importante come Fabbrini (tornerà domenica prossima, domani sarà a Fidenza per sistemare la maschera di carbonio protettiva del naso dopo la frattura scomposta), mentre in panchina altri due calciatori pesanti per la Serie D non hanno nelle gambe il minutaggio per giocare 90 minuti (Bontà e Paolini).
Tutti questi giocatori ci saranno da domenica e aver scavallato il temutissimo doppio confronto esterno con 4 punti e sempre a ridosso del Campobasso è un valore importante e neppure scontato alla vigilia. Certe polemiche sulla gestione dei cambi ormai vanno lasciate a loro stesse, non sono utili all’ambiente e alla squadra che è concentratissima nell’obiettivo di contendere al Campobasso (ma anche a L’Aquila e Avezzano, attenzione…) la vittoria del campionato.
DIFESA A 5 – Rivediamo a mente fredda il momento caldo dell’incontro. Ventiseiesimo del secondo tempo, Lauro richiama Senigagliesi, autore del secondo gol, e inserisce Sbardella. La Samb sta vincendo 2-1 ma dopo il gol di Senigagliesi ha prodotto solo un pericolo con una spettacolare rovesciata di Sirri. I padroni di casa hanno avanzato un po’ il baricentro senza però destare impressione. Quattro minuti prima del cambio, però, Riolfo ha inserito il terzo attaccante, Allegretti (10 gol per lui), insieme a Maio (9) e Samb (5).
Chi scrive non è amante della difesa a 5, se non nei minuti finali della partita. Era stata l’opzione scelta nel finale di Chieti, con la Samb in 10, e si era concesso troppo spazio ai neroverdi. E di recente Lauro l’aveva opzionata di frequente: contro Avezzano e Fano, lasciando in entrambi i casi l’azione agli avversari anche se vincendo entrambe le partite. Non lo ha fatto invece a Fossombrone, pareggiandola.
Ecco che forse per scaramanzia (se due volte è andata bene e una è andata male…) un po’ perché nel clima da battaglia che si preannunciava Sbardella dava più garanzie rispetto a Bontà e Paolini, la cui tenuta atletica è ancora da scoprire, Lauro ha optato per questa scelta.
E dunque pur non essendo innamorato di questa soluzione (sulla carta preferirei semmai rafforzare il centrocampo) e aver storto il naso nel momento in cui è avvenuta, bisogna dare atto che la soluzione era la meno rischiosa tra quelle disponibili. Questo va riconosciuto a Lauro.
Che poi Sbardella abbia segnato su assist di Pietropaolo conferma la giustezza dei cambi e che nel calcio a 5 sostituzioni gli ingressi sono spesso più importanti dei titolari. Lo dovrebbe sapere Sbardella, il “dottore” della squadra, uno tra i più esperti e uomo di equilibrio nello spogliatoio assieme a Sirri. Non ha senso andarsene via, le scelte dell’allenatore si rispettano anche se non le si condividono, Sbardella ha fatto il suo per rendere la scelta per le prossime partite più complicata.
LAURO – Inutile ancora disquisire sul gol all’ultimo minuto, “e ma se…“, dopo una serie infinita di episodi anche arbitrali che hanno fortemente penalizzato la Samb prima di Natale (a proposito: a Riccione un tiro di Martiniello destinato in porta è stato respinto con un braccio, nessuno sembra ricordarlo!). La Samb ha vinto e in questa giornata ha “strappato il servizio“, per usare un termine tennistico, al Campobasso impegnato in casa. Se poi i molisani, lanciatissimi nelle ultime due partite (oltre al risultato è arrivato anche il gioco lungamente atteso), vinceranno sempre, significherà che meriteranno. Niente drammi.
Ma la pressione su Lauro c’è, va invece stemperata da una piazza passionale ma ormai anche matura (dopo tutto quello che c’è stato). Vogliamo parlare degli elementi positivi della sua gestione? Un gioco quasi sempre molto piacevole, semmai meno efficace che piacevole in alcuni passaggi.
Lauro è allenatore coraggioso: nel corso della stagione ha messo in panchina Alessandro, principale acquisto estivo; domenica ha mandato in tribuna Cardoni e Barberini, dopo la prestazione non esaltante a Fossombrone (e da lui rimarcata pubblicamente…); ha messo in panchina un senatore come Sbardella per far posto al giovane Pezzola; ha avuto il coraggio di lanciare Martiniello da titolare al posto del capocannoniere Tomassini. La vittoria di Riccione è importantissima, in un campo recentemente inaugurato, con i padroni di casa vincenti due volte su due, e un prato sintetico nuovissimo ma non facile da giocare, molto sabbioso e lento.
Errori ci sono stati? Tutti li commettono ma è sbagliato in questa fase sottilizzare sul passato e non guardare al presente: Samb protagonista in campionato (obiettivo estivo), in corsa per la vittoria. Ora serve uno sforzo in più, tutti insieme.
BIGLIETTI – Terminati in due ore i 600 biglietti destinati alla Curva Nord (16esimo “solda out” stagionale), restano in vendita, sempre a 10 euro, i tagliandi per Distinti e Tribuna Laterale. La partita contro il Monterotondo inizierà alla ore 15, su richiesta dei laziali, che non effettueranno il ritiro e quindi, arrivando in giornata, hanno chiesto di ritardare l’inizio di mezzora: anche il pubblico sarà agevolato da questo orario.
IL CAMMINO – Nel girone di ritorno la Samb ha recuperato 1 punto al Campobasso: i rossoblù hanno collezionato 5 vittorie e 2 pareggi, con 17 punti in 7 partite; Campobasso con 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta (16 punti). Segue il Termoli con 13 e poi il Riccione con 12.
Il Campobasso ha tre punti in più rispetto all’andata, la Samb due in più. Ma attenzione: i molisani stavolta hanno giocato tre partite in trasferta e quattro in casa (il contrario all’andata). La Samb invece ha disputato stavolta 4 gare in trasferta e 3 in casa (il contrario all’andata): essersi migliorati con un calendario più difficile è segnale di forza che non va dimenticato, attenzione…
Senza dimenticare L’Aquila, distante 6 punti dal Campobasso, e Avezzano (-8), che fra due settimane affronterà i molisani e in seguito L’Aquila, e dunque potrebbe scompaginare la parte alta della classifica.
La Samb affronterà (con asterisco in trasferta): Monterotondo, Termoli*, Notaresco, Matese*, Chieti, L’Aquila*, Campobasso, Atletico Ascoli*, Roma City, Vigor Senigallia*.
Campobasso: Tivoli*, Avezzano, Fano*, Vastogirardi, Fossombrone*, Riccione, Samb*, Notaresco, Chieti*, Termoli.
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