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Il Piceno possibile Polo di innovazione delle imprese (Le foto)

ASCOLI - Durante l'incontro in Confindustria, "C.Next Spa" ha presentato ad una serie di stakeholders e imprese del territorio un documento di assessment che "Fondazione Sviluppo per la Comunita-Ets" ha commissionato per verificare la compatibilità del territorio con lo sviluppo di una innovazione
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di Elena Minucci

 

Imprese e innovazione con uno sguardo verso il Piceno è stato questo il tema centrale dell’evento che si è tenuto ieri, mercoledì 28 febbraio, nella sede di Confindustria Ascoli, promosso da “Fondazione Sviluppo per la Comunità Ets” e da “C. Next Spa”, società che sviluppa innovation hub sul territorio italiano con l’obiettivo di definire un sistema nazionale dell’innovazione.

C.Next ha presentato ad una platea di stakeholder e imprese del territorio il documento di assessment che “Fondazione Sviluppo per la Comunità-Ets” le ha commissionato per verificare la compatibilità del territorio con lo sviluppo di un polo d’innovazione basato sulla “NexT Innovation”, l’originale modello di innovation transfer inclusivo, già applicato con successo nel comasco e nell’eporediese.

Dalla ricerca, che ha richiesto circa sei mesi di attività e ha preso forma in un volume di 220 pagine, emerge una evidente compatibilità tra il territorio Piceno e il progetto “C.Next”, in termini economici, sociali e non solo.

La presentazione dell’assessment è il punto di arrivo di un percorso avviato da Confindustria nel febbraio del 2023 che ha raccolto in brevissimo tempo l’interesse e l’adesione dei principali stakeholder del territorio. Lo stesso evento potrebbe dunque rappresentare anche il punto da cui partire per sviluppare le fasi successive del percorso verso la realizzazione del polo: la condivisione dei piani economici ai potenziali stakeholder e la raccolta delle loro manifestazioni di interesse a investire nel progetto, la condivisione del piano di sviluppo e dello statuto con i soci fondatori, la costituzione della società, l’avvio dei servizi e l’insediamento delle prime aziende nel polo.

Per quanto riguarda l’insediamento, dall’assessment emerge come l’area ex Sgl Carbon, che non può essere dimenticata o non considerata non solo per la sua storia ma anche per valore che ha creato sul territorio e costituisce un’area molto estesa che richiede un tempo di bonifica non banale ed é un tema aperto su cui stiamo lavorando, risponda a molte delle caratteristiche richieste dal progetto “C.Next”: il recupero di aree urbane depresse, la facile accessibilità, l’innovazione e le tecnologie come leva per attrarre imprese giovani e rivitalizzare il sistema produttivo ed economico locale.

Ascoli potrebbe quindi ospitare uno dei poli d’innovazione del sistema “C.Next” che, operando sul territorio nazionale, entro i prossimi sette anni ambisce a diventare lo snodo strategico e operativo per oltre mille imprese innovative (start-up e aziende in diversi stadi di sviluppo).

L’obiettivo è coinvolgere oltre 15.000 knowledge workers all’interno di un sistema di dieci Poli d’innovazione in Italia, replicando in contesti socioeconomici differenti un modello in grado di attrarre una vasta rete di stakeholders territoriali.  I primi poli già attivi si trovano nel Comasco (presso il polo ComoNExT, dove è nato il modello della NExT Innovation) e ad Ivrea (nella storica fabbrica Olivetti). Altre progettualità sono attive a Novara (Ada-Area De Agostini), Arese (Area ex Alfa Romeo) e su altri territori.

Il modello della “NexT Innovation” mette a fattore comune le competenze delle imprese innovative – startup, Pmi e grandi aziende – aderenti al “patto di collaborazione” e distribuite nei diversi poli sul territorio nazionale, in favore di aziende che necessitano di innovare prodotti, processi e servizi, attraverso la costruzione di team di lavoro “su misura”. Se i singoli poli del sistema si rivolgono in particolare alle pmi, “C.Next” si pone invece al servizio delle big corp per sviluppare progetti più complessi e sfidanti.

La “C.Next Spa”, costituita a dicembre 2021 come capogruppo di un sistema di poli d’innovazione distribuiti sul territorio nazionale che si rivolge da un lato ai territori, per lo sviluppo di progetti di rigenerazione economica dei territori per mezzo dell’innovazione, dall’altro alle imprese, per stimolarle e accompagnarle nei loro percorsi di trasformazione digitale ed energetica. Si tratta di una società benefit che opera per sviluppare sul territorio nazionale un sistema di poli d’innovazione a supporto delle imprese. E lo fa attraverso la NExT Innovation: il modello di innovation transfer inclusivo nato nel comasco. Attraverso “Fondazione Sviluppo per la Comunità-Ets” il Piceno si candida ad ospitare uno dei poli del sistema “C.Next”.

Le attività di advisory proprie della “NExT Innovation” si riferiscono ai temi della trasformazione digitale e dell’Industria 5.0, affrontando i trend dell’innovazione tecnologica (dati, realtà virtuale, intelligenza artificiale, ecc.) e guardando alle traiettorie indicate dagli obiettivi SDGs.

«Il documento di assessment che abbiamo presentato indaga gli elementi che potrebbero favorire o ostacolare lo sviluppo di un polo d’innovazione nel Piceno – ha spiegato Stefano Soliano, amministratore delegato di “C.Next” – il bilancio che emerge da questa analisi è decisamente positivo confermando il grande potenziale di questo territorio su diversi fronti. Inoltre, emerge un altro elemento, altrettanto decisivo per la buona riuscita di un progetto così ambizioso: lo chiamerei “spirito collettivo” o, in altre parole, voglia di riscatto e di rinascita, chiaramente percepibile nella popolazione, a tutti i suoi livelli. Questo atteggiamento propositivo credo derivi dall’aver maturato la consapevolezza di quel potenziale di cui si è detto e dalla voglia di tradurlo in concreti progetti di sviluppo».

«Il nostro auspicio – le parole di Simone Ferraioli, presidente Confindustria Ascoli – è che grazie al lavoro svolto da tutti gli attori in campo, si sedimenti nel nostro territorio una comunità di innovatori accomunati dalla voglia di far crescere le proprie idee, di generare valore e benessere. Il primo passaggio è la concreta ipotesi di riqualificazione urbana che genereremo con l’insediamento di “C.Next Piceno”. Lo studio presentato mi pare dimostrare che il territorio abbia la maturità per sviluppare questo modello, ovviamente sotto la guida di chi ha già portato avanti con successo questa esperienza altrove».

Presente anche Angelo Davide Galeati del Gruppo Sabelli, presidente della “Fondazione Sviluppo per la Comunità-Ets”: «Il territorio da anni lancia segnali positivi di dinamismo imprenditoriale, capace di creare start-up, anche innovative. Le esperienze passate dimostrano tuttavia che non sempre essere i primi è garanzia di successo, ma al contrario è fondamentale essere pronti nel momento giusto. Ritengo, che quel momento sia arrivato e sia un dovere di tutti coloro che hanno a cuore la crescita del Piceno lavorare insieme alla creazione di un luogo identitario, prima ancora che fisico, ove poter incubare le migliori idee. E’ arrivato cioè il momento di metter da parte campanili e posizioni soggettive per esaminare con attenzione le opportunità che una tale iniziativa creerebbe, cooperando tutti alla nascita e al successo di C.Next Piceno».

 


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