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Gruppo Enel: personale in sciopero anche ad Ascoli, nelle Marche la vertenza interessa mille lavoratori

VENERDI' 8 marzo presidio a Piazza Roma dalle ore 9,30 alle 12,30. Sul piede di guerra le organizzazioni sindacali del settore elettrico Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil contro «il ricorso sempre più spinto all'appalto e sub-appalto con gare al massimo ribasso mette a rischio la formazione e la sicurezza dei dipendenti e delle imprese appaltatrici, ne consegue un incremento di incidenti sul lavoro»
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Protestano i lavoratori del Gruppo Enel e venerdì 8 marzo si mobiliteranno anche ad Ascoli, in Piazza Roma dalle 9,30 alle 12,30 per lo sciopero proclamato in tutta Italia dalle organizzazioni sindacali del settore elettrico Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil.

«Enel vorrebbe esternalizzare la maggior parte delle attività dell’area distribuzione, quali manovre di esercizio sulla rete elettrica di media tensione, con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori – si legge in una nota delle sigle sindacali – un organico che non consente il rispetto della turnazione della reperibilità con carichi di lavoro insostenibili e difficoltà a raggiungere gli obiettivi affidati dal Pnrr ad Enel. Nelle Marche negli ultimi 10 anni si è perso il 40% della forza lavoro; ridurre gli investimenti sulle energie rinnovabili e sui siti produttivi oggi esistenti per una loro riconversione. Nelle Marche questa politica significa mettere a rischio la funzionalità degli impianti esistenti già a regimi minimi per scarsa manutenzione; ridurre i costi del personale con conseguente gravi difficoltà nell’organizzazione del lavoro e nell’operatività quotidiana; modificare unilateralmente il regime degli orari, in un Paese dove viene proposta la riduzione delle giornate lavorative e la riduzione di orario, Enel decide di andare in direzione opposta; tagli indiscriminati al costo del personale e revoca dell’accordo collettivo sullo smart working nonostante questo abbia portato negli ultimi anni un incremento di produttività».

Nelle Marche, la vertenza interessa circa 1000 lavoratori, che garantiscono il servizio elettrico ad imprese e cittadini del  territorio. «Il ricorso sempre più spinto all’appalto e sub-appalto con gare al massimo ribasso mette a rischio la formazione e la sicurezza dei lavoratori diretti e delle imprese appaltatrici, ne consegue un incremento di incidenti sul lavoro – proseguono le segreterie e i coordinamenti regionali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil – la Regione Marche continua ad essere privata di un adeguato presidio nell’entroterra, con carenze di sedi e personale in tutte le zone montane. Il personale reperibile, ridotto del 30%, è costretto a percorrere anche centinaia di km per l’individuazione e la risoluzione del guasto con conseguente peggioramento della qualità del servizio e un inevitabile allungamento dei tempi di ripristino».

Secondo i sindacati «sempre in ottica di risparmio, non si sono ancora adeguati gli accordi economici scaricando i costi sui lavoratori. Tutto questo significherà: rallentare ulteriormente la ricostruzione post-sisma e compromettere la finalizzazione dei lavori per il Bonus 110%; ostacolare lo sviluppo delle Cer e di insediamenti produttivi; ridurre la possibilità di nuove connessioni di forniture green (agri-fotovoltaico, mini-hydro, etc…). Invece di concretizzare gli investimenti e raggiungere gli obiettivi per l’elettrificazione prevista dagli impegni europei presi, si vuole fare cassa, sulle spalle dei lavoratori e della sicurezza del lavoro, per aumentare i dividendi agli azionisti – sottolineano nel comunicato i sindacati – le conseguenze incideranno negativamente sulle bollente dei clienti e solo positivamente sui dividendi aziendali».

In coincidenza con lo sciopero, le organizzazioni sindacali promuoveranno presidi anche in altre città delle Marche «per informare i cittadini e le istituzioni del valore del lavoro dei dipendenti Enel»: ad Ancona in Piazza del Plebiscito, a Pesaro in Piazza del Popolo, a Macerata in Piazza Libertà.


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