«La situazione è sfiancante». Ha ragione nel dirlo l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp). Lo fa attraverso il proprio segretario regionale delle Marche Angelo De Fenza nella cui agenda, al primo posto, soprattutto negli ultimi tempi, c’è sempre il carcere ascolano di Marino del Tronto.
Cosa è accaduto stavolta? Questa mattina, giovedì 7 marzo, un detenuto di origine nordafricana è stato condotto all’ospedale “Mazzoni” dopo che aveva accusato forti dolori per aver ingerito, a suo dire, un oggetto metallico.
Giunto nel reparto di Radiologia, ha però dato in escandescenza causando momenti di panico tra il personale e i pazienti in attesa di sottoporsi ad esami diagnostici. Quel che è peggio è non si è trattato di una questione di pochi minuti.
Ricondotto alla ragione con grande fatica, alla fine gli agenti della Polizia Penitenziaria che l’avevano “scortato” in ospedale sono tornati, ovviamente con il detenuto, al Marino.
Ma una volta all’interno del carcere, il magrebino si è rifiutato di rientrare nel reparto di appartenenza aggredendo con calci, pugni e sputi gli agenti i quali sono stati costretti a tornare al Pronto Soccorso dell’ospedale, dove hanno avuto tre giorni di prognosi.
Quello accaduto oggi sembra che non si tratti di un caso isolato. Lo stesso detenuto, infatti, altre volte in passato aveva lamentato dolori asserendo di aver ingerito un oggetto metallico. E poi, una volta in ospedale, avrebbe tenuto comportamenti simili a quello odierno.
«L’ordine e la sicurezza all’interno e all’esterno del carcere di Marino del Tronto – dice De Fenza dell’Uspp – sono gravemente in discussione, con un carenza di personale ormai cronica e con un assenza di celerità di provvedimenti di trasferimento per detenuti protagonisti di aggressioni».
Due agenti della Polizia Penitenziaria aggrediti da un detenuto nel carcere di Marino del Tronto
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