di Pier Paolo Flammini
Brividi. Perché la mostra “Le bici dei Campioni“, inaugurata mercoledì pomeriggio alla Palazzina Azzurra, è un vero e proprio viaggio nell’epopea del ciclismo, dalla sua fase eroica a cavallo della Seconda Guerra Mondiale alle gesta di un giovanissimo Marco Pantani. Presente all’inaugurazione Giovanbattista Baronchelli, campione del ciclismo degli anni ’70.
Sono trenta le biciclette appartenute ai grandi assi del ciclismo italiano esposte alla Palazzina Azzurra per la mostra “Le bici dei Campioni”, che resterà visitabile fino a domenica prossima, quando San Benedetto ospiterà, per la 58esima volta consecutiva, l’arrivo della Tirreno-Adriatico. Assieme alle bici, anche 40 maglie appartenute sempre ai Campionissimi. La mostra è aperta dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Perché proprio di grandi campioni si parla. E perché nella mostra, possibile grazie al collezionista Gianfranco Trevisan, di Padova (probabilmente il più grande collezionista al mondo di bici agonistiche, in totale ne possiede 70) contattato da una coppia residente a Monteprandone che ha organizzato la mostra (Maria Ragionieri e Alberto Iachini), tra le tante biciclette è presente forse “la bici” per antonomasia, quella guidata da Fausto Coppi in occasione della tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949, quando il Campionissimo compì quella che viene definita l’impresa più clamorosa nella storia del ciclismo, e una delle più famose dell’interno panorama sportivo mondiale, una fuga in solitaria tra le vette alpine di ben 190 chilometri. Bici, quella della Cuneo-Pinerolo, che sembra appena uscito dall’inferno delle Alpi e mantiene, a distanza di quasi 80 anni, intatto il suo fascino.
Sempre di Coppi, è presente la bici con la quale vinse il Campionato del Mondo nel 1949, e nella sala a lui dedicata sono presenti tante altre bici della celebre squadra della Bianchi che supportava l’Airone, tra cui quella dell’amato fratello Serse Coppi, morto a seguito di un incidente in bicicletta.
Non potevano non esserci anche biciclette del grande rivale del Campionissimo, ovvero Gino Bartali, per il quale la Polisportiva Gagliarda ha allestito una mostra dedicata al grande uomo che, durante la Seconda Guerra Mondiale, con le gare agonistiche ferme, utilizzò la sua capacità atletica a favore dei perseguitati dal nazismo, percorrendo tutta Italia in bicicletta per distribuire messaggi. Di Bartali, ad esempio, è presente una bicicletta da lui usata nel 1934, quando era ancora un dilettante.
Altre biciclette esposte risalgono addirittura agli anni ’20. Ci sono poi le biciclette di Gimondi (persino quella “tutto oro”), di Argentin (con la quale vinse i Mondiali del 1986), di Camenzind (Mondiali 1968), di Moser, di Panizza e la bicicletta per la cronometro che un giovanissimo Marco Pantani utilizzò per il Giro d’Italia 1991.
La mostra, che beneficia del patrocinio del Comune di San Benedetto e del sostegno di Fainplast e Sabelli, prosegue con interessanti appuntamenti: venerdì alle 17,30 verrà presentato il libro “Una Corsa dal Mare Verso il Mare: un secolo in bicicletta tra il Tirreno e l’Adriatico“, del sambenedettese Stefano Novelli. Venerdì mattina spazio alle scolaresche mentre sabato alle ore 17 verranno presentati i libri “Bartali l’Ultimo Eroe” dell’autore Giancarlo Brocci e “Le bici dei Campionissimi” a cura di Gianfranco e Dorina Trevisan.
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