Sanità: Nursind e Usb confermano la protesta e lo sciopero
ASCOLI - Le due sigle sindacali venerdì 15 marzo saranno davanti all'ospedale di San Benedetto e non cambiano la data dell'astensione dal lavoro di venerdì 22
«Numerosi operatori sanitari di San Benedetto, sconvolti dalle difficoltà che affliggono vari reparti dell’ospedale, tra cui il degrado in cui versa la Medicina d’Urgenza del “Madonna del Soccorso”, non possono più tacere. La necessità di agire è impellente e per questo annunciamo una manifestazione per venerdì 15 marzo, dalle ore 11,30 alle 14,30, davanti all’ospedale di San Benedetto. Inoltre confermiamo la data dello sciopero di venerdì 22 marzo».
Lo annunciano i rappresentanti sindacali Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb), che aggiungono:«La nostra determinazione a scioperare e manifestare è una risposta decisa al silenzio e alla propaganda della Dirigenza dell’Ast di Ascoli che hanno caratterizzato anni di ingiustizia contrattuale e sfruttamento. Questa decisione è alimentata dalla frustrazione e dalla determinazione dei lavoratori, rappresentando un segnale inequivocabile della nostra volontà ferma nel perseguire il cambiamento. In questo momento cruciale, i lavoratori sono più uniti e determinati che mai».
Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb)
E ancora:«Scioperare e manifestare non è solo un atto di protesta, ma il primo passo di una lunga lotta per riconquistare la dignità professionale ed economica che ci spetta. Il personale in scadenza a fine marzo, inclusi ausiliari, infermieri, tecnici, oss e altri, devono essere prorogati e stabilizzati, con modifica del Piao. Abbiamo un impellente bisogno di reclutare personale aggiuntivo tramite le graduatorie di concorso per infermieri, ostetriche, e altre figure professionali, oltre che attraverso la mobilità da altre Aziende Sanitarie.
Siamo pienamente consapevoli che il cammino non sarà agevole, tuttavia siamo determinati ad affrontare le sfide che ci attendono con risolutezza e solidarietà. Continueremo a combattere per un ambiente lavorativo più equo, in cui i diritti vengano rispettati e non calpestati, compresi i diritti alle ferie, al pagamento delle ore straordinarie, e al rispetto dei periodi di riposo. Un ambiente che sia rispettoso e gratificante per tutti i lavoratori. E’ imprescindibile – concludono Pelosi e Giuliani – mostrare maggiore flessibilità verso le mamme, che costituiscono l’80% del personale ospedaliero. È assurdo negare loro il “Bonus mamme”, l’opportunità di lavorare a tempo parziale, periodi di aspettativa non retribuiti e costringerle a rinunciare al lavoro con le dimissioni immediate, per occuparsi dei figli. È paradossale che questa situazione avvenga sotto una direzione prettamente femminile».