Era il 13 marzo del 1989 quando Fermo perdeva un suo amato concittadino, seppur “acquisito”, per la sua lunga missione svolta tra e per i giovani fermani: Don Celso Giardinà.
Ancora oggi, dopo ben 35 anni dalla sua scomparsa, il suo ricordo suscita commozione in coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo durante i decenni in cui Don Celso ha retto le sorti del Ricreatorio San Carlo.
Ed è per questo motivo che quelli che sono stati “I ragazzi di Don Celso”, accompagnati anche dai familiari, anche quest’anno vogliono ricordarlo ritrovandosi alle ore 9 della prossima Domenica delle Palme, al cimitero di Massignano, suo paese d’origine, dove è sepolto, per qualche preghiera innanzi alla sua tomba per poi trasferirsi in una vicina struttura per consumare il tradizionale “squaglio di cioccolato con il maritozzo”, rievocando l’omaggio che don Celso faceva ai suoi ragazzi dopo la Santa Messa celebrata nella Cappellina del Ricreatorio.
«Se è vero che un uomo non muore sino a quando c’è qualcuno che lo ricorda, don Celso è ancora tra noi fermani» dice Maurizio Alberti a nome di tutti “I ragazzi di Don Celso”.
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