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Serafino, la storia del film tra le Cento Torri: i fan sognano Celentano

ASCOLI - Sabato 16 marzo alla libreria Rinascita presentazione di "Effetto backstage". Il progetto editoriale di Mauro Scoccia è il primo a raccontare storie e aneddoti sul film che Pietro Germi girò ad Arquata del Tronto nel 1968. Contatti con la famiglia del "molleggiato" e con la Mostra del Cinema di Venezia
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La copertina di “Effetto backstage”

 

di Luca Capponi 

 

Tra Claudia Mori e la famiglia Celentano, tra la Mostra del Cinema di Venezia e le Cento Torri. Ad oltre 45 anni dalla sua comparsa sulle scene, era il 1968, il pastore Serafino gode ancora di ottima salute. Più in forma che mai. I passaggi televisivi lo premiano ogni volta, gli ascolti pure. Soprattutto nel Piceno, dove il film di Pietro Germi fu girato quasi per intero, ad Arquata del Tronto.

Alfonso Lamberti, presidente della Pro loco di Arquata, Mauro Scoccia e il sindaco Michele Franchi durante la presentazione a Pretare

 

Un’ondata di affetto che negli ultimi tempi è stata rilanciata dal progetto editoriale Effetto backstage” di Mauro Scoccia, il primo dedicato interamente alla pellicola interpretata da Adriano Celentano che racconta aneddoti, curiosità, storie legate al film attraverso immagini e riscoperta delle location originali, condensando tutto in oltre 500 pagine (leggi qui).

 

Un progetto imponente e portato avanti per anni, ancora in cerca di editore, che il buon Scoccia presenterà alla libreria Rinascita di Ascoli sabato 16 marzo alle 17,30. Serafino, dunque, torna negli stessi luoghi dove quattro anno dopo “papà” Germi girerà l’altro suo film piceno, “Alfredo Alfredo”, con Dustin Hoffman e Stefania Sandrelli. Oltre all’autore ci saranno lo scrittore Danilo Micheli ed il regista Pino Leoni. A moderare, dopo l’introduzione di Filiberto Caponi, ci sarà Dario Nanni, mentre le letture saranno appannaggio di Danila Pontani. Sorpresa, poi, con l’organetto di Vincenzo Aleandri, che riproporrà la mitica ballata del pastore.

Celentano con Sandro Furlan

 

Sì, perché ogni volta che la combriccola di Serafino si muove porta dietro di sé allegria e colori, proprio come accaduto a Pretare, frazione di Arquata, nel dicembre scorso (leggi qui), quando arrivarono Alessandro Marini a impersonare Serafino, Diego Quattrocchi, Monia Fontana e l’imitatore Fabio Cosi, direttamente dalla Puglia.

 

«C’è molta attenzione nei confronti di questo lavoro che restituisce tanto a un territorio che negli ultimi anni ha sofferto molto a causa del sisma – conferma Scoccia -. Ci sono contatti con la famiglia Celentano grazie ad Angelo Quarti ed al mio concittadino Tonino Pinto (vivono entrambi a Morlupo, in provincia di Roma, ndr), quest’ultimo resosi disponibile a recapitare l’opera direttamente a Claudia Mori. Pinto e Celentano, infatti, si conoscono bene da molti anni».

 

«Inoltre – conclude  sono stato invitato alla Mostra del Cinema di Venezia su input del gruppo di fan del “molleggiato” capitanato da Sandro Furlan. Staremo a vedere, anche perché è tutto ancora in progress; risolutivo potrebbe essere l’interesse di un editore che prenda in mano le redini del progetto».

 

Scoccia con Danila Pontani

Con l’imitatore Fabio Cosi

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Arquata e Amatrice insieme nel segno del pastore Serafino


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