di Pier Paolo Flammini
Cercherà di recuperare in vista dei due incontri cruciali di metà aprile, Nazareno Battista, l’esterno tra i migliori della stagione rossoblù (5 gol), l’unico di fatto ad essere salvato da Massi dalla sua esperienza del Porto d’Ascoli (se ci eccettuano i giovani Zoboletti, Pietropaolo ed Evangelisti). Battista che è l’unico assente dagli allenamenti, insieme a Luca Senigagliesi che come nella scorsa settimana inizia le sedute atletiche a parte per poi riaggregarsi, per gestire la pubalgia che lo ha visto alternare grandi prestazioni ad alcune più opache (quella di Monterotondo, per intenderci).
Proprio Senigagliesi (insieme a Scimia e Paolini è uno dei tre giocatori conosciuti da mister Alessandrini per averli già allenati, Senigagliesi alla Recanatese) è stato la sorpresa di Termoli: nel primo tempo è stato il più attivo, con molte incursioni sulla destra, mentre nella ripresa ha siglato il suo terzo gol con la maglia rossoblù con un inserimento centrale che fino ad ora gli si era visto compiere poche volte. E se in pochi si aspettavano Senigagliesi titolare dopo la settimana tribolata, nessuno si aspettava che Alessandrini lo schierasse come mezzala di centrocampo nel suo 4-3-1-2. Invece il ragazzo di Tolentino ha risposto alla grande. E con il ritorno di Arrigoni, regista arretrato a cui Alessandrini affiderà le chiavi del centrocampo rossoblù, Senigagliesi è l’unico certo di una maglia da titolare dal centrocampo in su (confermatissima la difesa, dove Sirri ha subito risposto alle richieste di Alessandrini, ovvero di tenere la linea difensiva più alta).
Nonostante l’assenza di Battista, c’è un problema di abbondanza in attesa di Samb-Notaresco: meglio così, ovviamente. Si vada per supposizioni: c’è bisogno di almeno un under e Mbaye appare favorito sugli altri, non fosse altro per l’esordio vittorioso condito da un gol annullato e da un assist vincente (quello a Senigagliesi). Ma al di là di questo c’è un motivo: Mbaye è il più fisico dei tre centocampisti under potenziali (Tourè e Pietropaolo gli altri due) e in un trio di centrocampo con Arrigoni e Senigagliesi, serve anche chi possa saltare di testa e fare il lavoro sporco, magari meno tecnico ma più agonistico.
Resta il terzetto offensivo: Tomassini, anche se non brillantissimo a Termoli, dovrebbe essere confermato anche per le sue caratteristiche. Non è stato un caso che la Samb a Termoli, almeno per 75 minuti, abbia giocato sempre molto alta, e le doti di Tomassini, tornato titolare dopo qualche giornata di assenza, sono funzionali proprio a questa situazioni. Al suo fianco scalpita Martiniello: 4 gol in 5 partite, 5 gol nel girone di ritorno, e una intesa con Tomassini che è parsa lampante fin da subito. Seppur entrambi dotati di ottime doti fisiche, Martiniello è più un attaccante di inserimento e si muove bene attorno a Tomassini.
Se si riproponesse la coppia d’attaccanti, l’unico elemento un po’ meno favorevole sarebbe che in questo modo i due centravanti “over” sarebbero entrambi impiegati dal primo minuto, e il solo Lonardo sarebbe alternativo in quel ruolo. La squadra, d’altronde, è stata rafforzata a gennaio in funzione del 4-3-3, con l’impiego di un solo centravanti. Tuttavia diventa anche difficile escludere un Martiniello in questa forma, che anche con il Monterotondo aveva dato prova delle sue doti da opportunista sfiorando il pareggio sul tap in dopo il tiro di Fabbrini parato sulla linea.
Se dunque davanti giocheranno le due “bocche di fuoco” Martiniello-Tomassini, resterà un solo posto disponibile e qui è avvantaggiato, ancora una volta, Fabbrini, che è un fantasista puro e che a Termoli, semmai, ha stupito per aver dato il meglio di sé, proprio in quel ruolo, nei venti minuti finali, quando invece le doti fisiche potevano venire meno. In alternativa Fabbrini giocherebbe ancora una volta come secondo attaccante, e per il ruolo di trequartista sarebbe favorito Bontà, anche se lo stesso Paolini, che Alessandrini vuole recuperare consapevole delle potenzialità che potrebbe esprimere nel finale di stagione, è in grado di interpretare quel ruolo.
Abbondanza, appunto, perché domenica prossima potrebbero finire in panchina Bontà, Paolini, Barberini, Scimia, come spesso accaduto Pietropaolo. Dunque un reparto di centrocampo che, in panchina, schiererà giocatori abituati non solo alla D ma anche alla C.
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