facebook rss

Marco Fioravanti tra Anci Marche («voglio riunire i 225 sindaci») e secondo mandato da sindaco («sarà una campagna elettorale difficile») (Videointervista)

L'INTERVISTA al presidente di Anci Marche su "Zoom", il programma di approfondimento di "Cronache Fermane" su Radio Fm1: «Penso ad una pianificazione ad imbuto, mettiamo insieme tutte le visioni, dalle città ai borghi, per trovare un orientamento condiviso. Servono meno autoreferenzialità, più mediazione e lavoro in rete». Sull'eventuale rielezione a primo cittadino di Ascoli: «Avrò contro uno schieramento che si è unito, ho rivisto il programma elettorale del 2019 e molte cose sono state fatte, le parole della gente mi danno la forza»
...
ZOOM - L'intervista al presidente Anci Marche, Marco Fioravanti

Marco Fioravanti negli studi di “Radio Fermo 1”

 

Invoca una visione d’insieme tra i sindaci marchigiani per fare sistema e far crescere tutta la regione. Ma, da sindaco, parla anche delle elezioni che lo attendono ad Ascoli a giugno per un eventuale secondo mandato.

Ai microfoni di “Zoom”, il programma di approfondimento di Cronache Fermane su Radio Fermo 1, ieri è intervenuto Marco Fioravanti, presidente di Anci Marche e sindaco del capoluogo piceno. 

«In Anci Marche porto avanti il lavoro partito con l’allora presidente pro tempore Paolo Calcinaro – ha detto Fioravanti – mettere insieme tutti i 225 sindaci, da nord a sud e dall’interno alla costa, non è semplice ma necessario. La difesa del campanile di per sé può essere un valore, se messa dentro un sistema integrato. Condividere delle strategie ed avere una visione comune di ciò che vogliamo fare: questo è l’obiettivo. Costruendo dal basso si dà maggior valore a tutti».

Un  discorso teorico che Fioravanti vuole mettere a terra sotto l’aspetto pratico. «Come presidente di Anci Marche penso ad una pianificazione ad imbuto, cioè mettiamo insieme tutte le visioni, dalle città ai borghi, per trovare un orientamento condiviso. Come si fa? Meno autoreferenzialità, più mediazione e lavoro in rete». Faccio un esempio. Qualche anno fa avevamo la presenza media dei visitatori ad Ascoli e Comuni limitrofi era uno, massimo tre giorni. Facendo una strategia condivisa, con Montalto, con San Benedetto, siamo quasi raddoppiati. E’ un progetto win win».

Fioravanti vede tra gli amministratori locali «una voglia condivisa di rivincita, di recuperare il deficit infrastrutturale. Noi non dobbiamo cinesizzare la regione. Il nostro valore è l’autenticità, che però va inserita in un’ottica manageriale dell’offerta turistica. Dobbiamo formare gli operatori, migliorare nelle lingue e nelle infrastrutture digitali. C’è un milione di smartworker che oggi sta decidendo dove vivrà nei prossimi 6 mesi. Possiamo intercettarli se abbiamo capacità di rispondere a quello che chiedono».

Sul tema della Ricostruzione post sisma, Fioravanti nota «una grande accelerazione, va avanti spedita, ma dobbiamo costruire anche un progetto immateriale, servizi ed una prospettiva socioeconomica, altrimenti avremo case e scuole nuove, ma vuote. Bene le azioni nel medio e lungo periodo, ma anche nel breve dobbiamo essere pronti, perchè non recuperiamo domani gli abitanti che perdiamo oggi».

Poi evidenzia «lo scarso peso delle Marche per trent’anni, che ha prodotto il nostro deficit infrastrutturale. Abbiamo contato qualcosa solo ai tempi del viceministro Baldassarri che ha portato investimenti importanti. L’Italia avrebbe bisogno di un grande piano di prevenzione. Con il superbonus sono stati messi a posto 506.000 appartamenti, ma ne abbiamo 498.000 a rischio idrogeologico. Se tutti i soldi stanziati per quel bonus fossero stati spesi per mettere a posto il territorio a rischio, si sarebbe fatto qualcosa di straordinario».

Da amministratore locale, infine, lamenta che «troppo spesso i sindaci vengono lasciati col cerino in mano, siamo responsabili pure se un bambino si incastra una mano tra due banchi a scuola. Chi sbaglia deve pagare severamente, ma non si può dare sempre responsabilità nostra».

A Marco Fioravanti non si poteva non chiedergli le impressioni sulle elezioni di giugno che, a meno di novanta giorni, lo vedono candidato per un eventuale secondo mandato, che ai più appare quasi scontato.

Domenica 24 marzo ha convocato una sorta di adunata generale al palasport di Monticelli dove presenterà ufficialmente la sua (ri)candidatura a sindaco. «Sarà l’occasione – dice – per fare un bilancio sulle tante attività realizzate in questi cinque anni di mandato, ma anche per annunciare nuovi progetti per il futuro di Ascoli».

A proposito dei cinque anni di mandato: «Sto rivedendo il mio programma che presentai nel 2019 e devo dire che molte cose sono state fatte».

Sulla campagna elettorale e sui suoi avversari: «La campagna sta entrando nel vivo, sarà molto difficile contro uno schieramento che si è unito, ma quello che ogni giorno mi da la forza è quello che le gente mi dice per strada».

Ad Ascoli uno dei temi scottanti è il centro storico e la mancanza di posti auto per la presenza di numerosi cantieri. Intanto l’attuale Amministrazione ha iniziato l’iter per la riacquisizione dei parcheggi dalla Saba. «E’ stato un atto di coraggio, la definirei una svolta storica perla città – dice Fioravanti – sono soldi che potremo reinvestire ad esempio sul sociale, sugli asili».

Sulla penuria di posti auto: «Devo ragionare da sindaco e non da cittadino, capisco che chi torna casa non trova posto e si arrabbia, ma a Piazza San Tommaso, ad esempio, abbiamo tolto dei posti auto per far spazio a un cantiere, ma li abbiamo restituiti mettendo a disposizione il giardino dell’asilo nido. La riapertura di Corso Trento e Trieste prevederà un varco e i residenti la sera potranno parcheggiare. Quello che viene tolto oggi – conclude il sindaco – verrà restituito fra tre anni. Rispetto alla quotidianità delle persone non è facile, ma sarà così e bisogna solo avere pazienza».

 

p.pier.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X