di Giuseppe Di Marco
E’ una proposta differente, quella che il Comune e l’Ast cercheranno di inserire nel menu della mensa scolastica, riguardo al quale sono stati avanzati, da parte dei genitori, dei suggerimenti per renderlo più appetibile. Le modifiche, ovviamente, entreranno in vigore da ottobre.
L’ente municipale e la nutrizionista dell’Azienda Sanitaria si incontreranno il 21 marzo per capire cosa cambiare nella mensa delle scuole di competenza comunale, vale a dire asili, infanzia e primaria. Le modifiche potrebbero riguardare le minestre con i legumi, che spesso non incontrano il gradimento dei bambini, ma anche il pesce e la frutta: L’idea sarebbe di mantenere questi alimenti, ma proponendoli in modo differente così da invogliare i piccoli a mangiarli. Altro obiettivo è ridurre lo spreco di pane, che non viene consumato interamente, e che quindi potrebbe essere proposto già affettato.
Negli ultimi anni, un numero crescente di genitori ha avuto da ridire sul menu delle mense, dato che in molti casi i pasti non venivano consumati. E’ anche per questo che il Comune ha deciso di migliorare il servizio, esternalizzandolo ad una cooperativa specializzata. Ma il motivo che ha indotto Viale De Gasperi a bandire il comparto refezione è anche di ordine economico: con una commissione all’esterno, il vertice comunale pensa di poter risparmiare fino a 200.000 euro mantenendo inalterate le tariffe – che anzi sono state ridotte – e aumentando contestualmente la produzione di pasti.
Attualmente, la mensa è stata esternalizzata negli asili di Via Mattei, Via Puglia e nella scuola “Caselli”. Da ottobre, l’outsourcing riguarderà tutte le altre scuole ma solo per quanto riguarda il personale. Dal 2025, invece, l’operazione includerà anche l’approvvigionamento delle derrate alimentari. Il tutto verrà discusso nella commissione sanità convocata per il 5 aprile, durante la quale si parlerà anche di trasporto scolastico.
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