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L’ex ministro Speranza a San Benedetto: «Noi guidati dalla Scienza, col senno di poi sono tutti bravi», fuori però lo contestano (Video)

SAN BENEDETTO - L'ex ministro della Salute durante la pandemia covid presenta il suo libro "Perché guariremo": sala gremita, tanti non trovano posto, ma c'è anche la rumorosa contestazione di chi è stato contrario alle scelte degli allora governi Conte e Draghi
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Paolo Perazzoli, Roberto Speranza, Loredana Emili

 

di Pier Paolo Flammini

 

La sala del circolo “Mare Bunazz” piena talmente tanto che chi è arrivato in ritardo è stato respinto per mancanza di posti. Fuori, vivaci contestatori delle scelte prese all’epoca della pandemia covid. Non è stato un sabato mattina noioso per l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, arrivato a San Benedetto per presentare “Perché guariremo – Dai giorni più duri a una nuova idea della salute“, un libro, si legge nella fascetta di copertina, “per la difesa del nostro servizio sanitario nazionale“.

 

Invitato dal “Club degli Incorreggibili Ottimisti” guidato dall’ex sindaco Paolo Perazzoli e moderato dall’ex consigliere comunale Loredana Emili, Speranza ha esposto sia i motivi delle scelte prese durante la pandemia covid, sia la richiesta di rifinanziare il settore della Sanità Pubblica.

 

«Adesso c’è la sensazione che si torni indietro – ha affermato – per questo sto chiedendo in tutta Italia più risorse per il Servizio Sanitario Nazionale. Si sta tornando a disinvestire: negli anni della pandemia la spesa sanitaria sul Pil è salita oltre il 7%, adesso si sta tornando al di sotto dei livelli del 2019, questo per me è inaccettabile».

 

«Col senno di poi tutti sono bravi – ha detto Speranza tra gli applausi dei sostenitori – Noi ci siamo affidati sempre alla scienza e alla priorità del diritto alla salute, io lo rivendico e mi auguro che si continua su questa strada. Nel libro parlo di scelte che potevano essere prese un giorno prima o un giorno dopo, ma le scelte di fondo le rivendico: la guida scientifica della scienza e il primato del diritto alla salute, quando dovevamo scegliere se chiudere o meno, abbiamo prima tutelato il diritto alla salute».

 

«Capitalismo della sorveglianza? Su questo si può discutere – commenta l’ex ministro – In quel momento abbiamo utilizzato gli strumenti che avevamo, come l’uso di App per consentire un tracciamento, ma da qui ad arrivare a letture eccessive ce ne vuole».

 

Ma se la sala era piena, numerosi erano anche gli agenti delle forze dell’ordine presenti per evitare che le contestazioni segnassero una degenerazione dell’incontro. In sala, due cittadini hanno girato le loro sedie voltando le spalle a Speranza non appena questi ha iniziato a parlare, mentre fuori una ventina di persone hanno esposto cartelli e criticato l’ex ministro per le scelte prese durante la pandemia.

 

«La nostra forza è la ragione delle scelte fatte – ha detto Speranza invitando i presenti a non rispondere – Vedo un cartello che mi dice che non riesco a dormire la notte, invece io dormo con tranquillità perché prima di ogni scelta ho messo al primo posto la salute dei cittadini, come deve fare un Ministro della Salute che in quel periodo ha dato i pugni sul tavolo per ottenere maggiori risorse».

 

L’ex ministro Speranza ad Ascoli: «Siamo quelli che difendono il servizio sanitario pubblico non solo in campagna elettorale»  (Video e foto)


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