di Salvatore Mastropietro
Buona la prima per Massimo Carrera, che inizia con tre punti la sua esperienza sulla panchina dell’Ascoli. Contro il fanalino di coda Lecco i bianconeri non falliscono l’appuntamento con il ritorno a un successo casalingo che mancava da tre mesi.
Nel post partita il tecnico 59enne, che oggi era all’esordio in Serie B, non può che mostrarsi soddisfatto davanti a microfoni e taccuini della sala stampa: «Ho cercato di mantenere le certezze che avevano i ragazzi, aggiungendo loro qualcosa in fase di palleggio perché il calcio si gioca con la palla. Sono stati bravi a capire quello che voglio da loro, hanno fatto una gara attenta e di sacrificio. Nel calcio ci sono dei momenti, a volte devi essere aggressivo, altre devi saper respirare. Non si può andare sempre a tremila uomo contro uomo, ogni tanto bisogna gestire la palla. Nel finale mi sono arrabbiato perché sul 4-1 abbiamo rischiato di prendere gol, in quel frangente bisogna far girare la palla e correre gli avversari. Questo sarà il lavoro che cercheremo di fare, per il resto dal punto di vista del fiato, della corsa e dell’aggressività i ragazzi stanno bene e per questo ringrazio l’allenatore precedente».
Sulle scelte iniziali e sui primi giorni di lavoro: «La scelta di Viviano? Ho parlato con il preparatore dei portieri, mi fido ciecamente dello staff, lui mi ha dato le sue valutazioni e io ho scelto Emiliano, che sul 2-1 ha fatto una grandissima parata. L’importanza della gara era chiara per tutti, ai ragazzi ho detto di andare in campo sereni e tranquilli facendo le cose che avevamo preparato. Volevo che giocassero a calcio. Penso che questa squadra abbia delle qualità, ci vuole del tempo per creare dei meccanismi ma intanto faccio affidamento sulla loro voglia innata di andare ad aggredire gli avversari. Caligara rigorista? Lo hanno deciso i calciatori, in settimana mi sono concentrato su altro, lui ha mostrato personalità».
Chiosa sul pubblico del Del Duca: «Sono stati il nostro dodicesimo uomo in campo. E’ chiaro che il pubblico ti dà una mano se in campo dai tutto e sudi la maglia. Ai giocatori ho detto di volerli vedere uscire stremati dal campo, solo così possiamo portare i tifosi dalla nostra parte».
CALIGARA – «Da quando sono qui le mie responsabilità me le sono sempre prese nel bene e nel male. So che quest’anno è stato particolare, non è andato come speravo per via di alcuni incidenti di percorsi. Sto tornando a stare bene. La salvezza? Non c’è stato mai un giorno in cui abbiamo smesso di crederci. Avere il pubblico e questo gruppo ci renderà più facile arrivare alla salvezza rispetto a quando sono arrivato qui tre anni fa. L’impatto con Carrera? Abbiamo fatto quello che ci ha richiesto, adesso avremo due settimane per lavorare con più calma, delle cose buone oggi si sono viste. L’esultanza? Mia moglie è in dolce attesa, volevo dedicare a lei e alla nostra bambina questo gol».
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