di Lino Manni
Ascoli-Lecco è iniziata con cinque minuti di silenzio dei tifosi dell’Ascoli. “Cinque minuti” come la trasmissione di Bruno Vespa. Inizia così il festival dei rigori per la gioia di chi è favore del Var.
Ben tre nei primi quarantacinque minuti che non facilitano certo la digestione del pranzo domenicale. “Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare…” era la canzone. Proprio come ha fatto Fabrizio Caligara calciando nello stesso modo: stessa forza, stesso angolo: prima 1-1 e poi 2-1.
Con una “Porsche” Carrera in panchina, l’Ascoli rispetta i limiti di velocità ma in campo corre, più ordinato e meno arruffone del solito. Il vantaggio all’intervallo è meritato.
Il Lecco nella ripresa prova a rimettere in carreggiata la partita, ma Viviano si oppone alla grande per ben tre volte di seguito su Buso e Crociata.
Poi l’eurogol – come venivano definiti una volta- di Bellusci. Da vedere e rivedere. Quindi la rete di Duris che ha sicuramente più fiuto del gol di Streng.
Quando si cambia l’allenatore di solito si vince, e così è stato. Ora la sosta per riorganizzarsi e per preparare un bel pesce d’aprile allo Spezia.
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