di Pier Paolo Flammini
La notizia avrebbe del clamoroso, se non stessimo parlando di calcio, settore dove tutto è possibile. La Samb starebbe valutando l’addio all’allenatore Marco Alessandrini, dopo sole tre partite (4 punti). E al suo posto l’indiziato numero uno è Maurizio Lauro, esonerato dopo il pareggio interno contro il Real Monterotondo.
La decisione, per ora non confermata ufficialmente, si è diffusa a San Benedetto dopo cena, a seguito del pareggio per 0-0 nel campo della Matese ultima in classifica (mentre il Campobasso primatista ha pareggiato in casa contro la penultima, il Vastogirardi). Una Samb che è partita bene nei primi venti minuti e poi ha avuto una fiammata nel finale, quando con Tomassini e Martiniello ha trovato come al solito più spazi e per due volte è andato vicino al gol. Troppo poco, però, con alcuni giocatori (Senigagliesi su tutti) in giornata non proprio positiva.
A fine gara, quando già il pullman coi giocatori e staff tecnico della Samb era ripartito, nel cerchio di centrocampo confabulavano tra loro il presidente Vittorio Massi, il direttore sportivo Stefano De Angelis e il consulente esterno Massimiliano Fanesi. Troppo a lungo, evidentemente, per essere un mero conciliabolo. D’altronde le parole di Massi dopo la sconfitta contro il Notaresco erano state particolarmente dure nei confronti di Alessandrini, specie nei confronti dei giocatori poco impiegati che invece erano stati fondamentali nel girone di andata quando la Samb era prima.
Invece Tomassini, nonostante lo 0-0, è entrato solo al 18′ del secondo tempo, mentre Barberini, tornato in panchina, non ha giocato neanche un minuto, anche se nel finale erano opportune forze fresche, magari per uno spremuto Senigagliesi.
Anche l’ingresso della terza punta, Lonardo, è avvenuto troppo tardi, al 48′, mentre anche a un giovane come Chiatante (pochissimi minuti ma anche un gol, per lui) non vengono concesse opportunità, eppure sono proprio i cambi (la Samb prima del 93′ ne aveva fatti solo due anziché i cinque disponibili…) a modificare l’andamento delle partite.
Fino all’ora di cena con mister Lauro non ci sono stati dialoghi ufficiali, anche se si stava sondando in qualche modo la sua disponibilità a un clamoroso ritorno (ieri l’allenatore ischitano era a Monticelli per osservare l’anticipo Atletico Ascoli-Avezzano). La scelta anticipata dalla trasmissione Cuore D Calcio di Veratv ovviamente ha originato tantissime discussioni via social. La mossa sembra la classica decisione della disperazione, non c’è da nasconderlo, perché richiamare un allenatore mandato via tre giornate prima quando mancano 6 giornate alla fine del campionato, col senno di poi è un azzardo.
Tuttavia ciò dovrebbe bastare a una frangia di contestatori che continuano a dire che questa società non ha intenzione di vincere il campionato: cambiare allenatore a marzo e poi, come sembra, cambiare di nuovo dopo tre giornate tutto può sembrare tranne che decisioni di chi cerca di invertire il rallentamento in corso (coinciso con l’infortunio a Battista, tra l’altro). Oppure che valutano l’eventuale mancata vittoria di questo campionato come una sorta di “fine della Samb“, quando è chiaro a tutti che questo sia l’anno zero della rinascita, che la squadra è stata messa in piedi in poco tempo quando ancora non si chiamava Samb e tutti (nessuno escluso) ha bisogno di tempo per organizzarsi e crescere.
Provare a recuperare un Campobasso col fiatone, giocarsela fino all’ultimo mese e poi, in caso negativo, affrontare i play off non solo con la speranza del ripescaggio ma anche come banco di prova in vista del prossimo campionato, è una valutazione fredda e razionale che deve diventare una disponibilità di tutto l’ambiente rossoblù.
In attesa, ovviamente, di avere informazioni sull’eventuale avvicendamento Alessandrini/Lauro che potrebbe essere comunicato nella mattinata di lunedì.
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