di Maria Nerina Galiè
Ogni cambiamento comporta fasi difficili, ma per quanto riguarda la Sanità picena, oggetto di riforma (come quella marchigiana), quando arriverà il momento di guardare al futuro con fiducia?
Anche tenendo conto dell’esito del concorso per l’assunzione per 10 medici di Medicina d’Urgenza: solo in 4 (uno specializzato e tre in formazione), su 12 che hanno presentato la domanda, si sono presentati ai colloqui. Ottimo risultato vista la scarsità di professionisti a livello nazionale.
«C’è fiducia, non lo dico io, ma i numeri», afferma Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, che in questo periodo si sta dimostrando molto vicina alla nuova Ast Ascoli, destinataria di un incremento di fondi per il personale di oltre un milione di euro, «importo, mi permetto di dire, che supera quanto hanno preso tutte le altre Ast insieme. Questo perché sapevamo della criticità nel Piceno», che per anni è andata avanti con il precariato.
Intanto una premessa da parte del presidente: «Ascoli e Pesaro sono le Ast più importanti per hanno il compito di drenare la mobilità passiva e cercare di fare quella attiva».
«Soprattutto – aggiunge il presidente – vediamo che la riforma sta producendo effetti negli obiettivi che noi abbiamo messo come prioritari, tra cui l’abbattimento dei tempi attesa sulle prestazioni, in linea con il Pngla (piano nazionale governo liste di attesa)».
Ma Acquaroli è altrettanto schietto nell’affermare che «i problemi non si risolvono da un giorno all’altro. Il sistema, per come lo abbiamo ricevuto, e stressato dal covid come in tutta Europa, sta migliorando e gli effetti delle prestazioni sulla domanda li stiamo vedendo ogni mese».
Il governatore delle Marche entra nel merito: «C’è una riforma in atto, partita 2022, con le nuove Ast, poi il piano socio sanitario, approvato anche alla luce della nuove riforme e dei fabbisogni. Ora aspettiamo che i direttori generali delle Ast redigano l’atto aziendale, che è lo strumento cardine della riforma».
Tra le novità più rilevanti c’è il potenziamento della medicina territoriale, Acquaroli: «Non si era investito sulla territoriale, che presenta scarsità di servizi, quindi gli utenti si riversano negli ospedali.
Basti pensare che c’è un’assunzione ogni due pensionamenti di medici di medicina generale. Riequilibrare questo sistema non è semplice e richiede tempi medio lunghi. Possiamo prevedere che la riforma produrrà effetti definitivi dai mesi estivi. Con approvazione dell’atto aziendale si opererà totalmente in regime di nuova riforma».
Resta il nodo nazionale della carenza personale, «effetto indiretto della scarsità – precisa Acquaroli – e il ministro Schillaci sta lavorando tantissimo sul tetto al costo del personale della Sanità, come sulla formazione dei medici e sull’interazione tra Sanità pubblica e privata che, voglio sottolinearlo, non abbiamo incrementato, ma abbiamo trovato e con cui vogliamo collaborare andando a cambiare la committenza».
Per quanto riguarda l’Ast picena, una nota aziendale di oggi, 27 marzo, annuncia l’arrivo di 5 nuovi medici per il Pronto Soccorso. Oltre al concorso per le 10 figure professionali, è nella fase conclusiva l’iter di un avviso pubblico per assunzioni a tempo determinato: 6 domande ed un solo candidato, uno specializzando, a colloquio.
“L’Ast picena comunque, al fine di reperire personale medico da impiegare nei Pronto soccorso, sta predisponendo gli atti anche per l’emissione di un avviso pubblico per il conferimento di incarichi libero professionali, sia per specialisti, sia per specializzandi. Il potenziamento della medicina d’urgenza ed emergenza è una delle priorità della direzione che, pur nelle difficoltà nel trovare personale (diversi concorsi, in passato, sono andati deserti), continuerà nel lavoro di reclutamento con tutti i mezzi di cui dispone.
Dal 2018 ad oggi sono state 15 le procedure di selezione portate a termine, ai fini dell’assunzione di medici per i Pronto soccorso degli ospedali di Ascoli e San Benedetto: 8 avvisi per assunzioni a tempo determinato, 6 avvisi per il conferimento di incarichi libero professionali e un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di dieci unità. Complessivamente sono state effettuate 28 assunzioni, di cui ben 19 per il Pronto soccorso dell’ospedale di San Benedetto. Ma mentre l’Azienda reperiva personale, sono stati 24 i medici del Pronto soccorso dell’ospedale ‘Madonna del Soccorso’ che in quasi sei anni, dal 2018 al 2023, hanno deciso di andarsene”.
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