di Maria Nerina Galiè
Il momento è delicato per il Pronto Soccorso dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto: è tempo di pensare all’estate che, come ogni anno, sottopone il reparto a notevoli pressioni, sta lavorando con 5 posti letto in meno di Medicina d’Urgenza ed ha anche “incassato” in questi giorni le dimissioni di un medico.
Di contro, la direzione dell’Ast picena comunica “l’arrivo di 5 nuovi medici”, cioè gli unici che hanno risposto ai concorsi, ma non è certo che l’arrivo sia per l’estate e per il solo presidio rivierasco, c’è anche Ascoli che aspetta rinforzi.
Per due medici sembra addirittura che l’inizio del rapporto di lavoro, uno a tempo indeterminato e l’altro determinato, slitterà a dicembre.
Per di più, a conforto dell’oggettiva difficoltà nel reperire professionisti per la Medicina d’Urgenza, l’Ast comunica un dato allarmante per il reparto di San Benedetto: “sono stati 24 i medici del Pronto soccorso dell’ospedale “Madonna del Soccorso” che in quasi sei anni, dal 2018 al 2023, hanno deciso di andarsene”.
Una fuga di massa? No, la spiegazione – da “dedurre” dalla nota aziendale alla luce dalla memoria storica degli addetti – sta nel fatto che in sei anni nulla si è fatto per trattenere questi medici e per valorizzare un reparto, il Pronto Soccorso di San Benedetto, considerato un’eccellenza regionale, dimostrandosi inoltre strategico nel fronteggiare la pandemia.
Ancora nella nota dell’Ast: “Dal 2018 ad oggi sono state 15 le procedure di selezione portate a termine, ai fini dell’assunzione di medici per i Pronto soccorso degli ospedali di Ascoli e San Benedetto: 8 avvisi per assunzioni a tempo determinato, 6 avvisi per il conferimento di incarichi libero professionali e un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di dieci unità. Complessivamente sono state effettuate 28 assunzioni, di cui ben 19 per il Pronto soccorso dell’ospedale di San Benedetto”.
Tolto l’ultimo bando per 10 unità, al quale hanno risposto in 4, di cui 3 specializzandi, negli altri casi si è sempre trattato di contratti libero professionali (resi possibili dalle norme Covid) oppure a termine, rientrando in questa misura una media di tre medici l’anno – che per 6 anni porta a 18 professionisti – assunti nel periodo estivo per permettere l’apertura del terzo ambulatorio per i codici minori. Quindi non “hanno deciso di andarsene”, ma i loro contratti sono terminati. Si è arrivati a 24 medici per un fisiologico turn over tra dimissioni, cambi di reparto e pensionamenti.
Su 18 unità di pianta organica, al Pronto Soccorso di San Benedetto il numero resta fisso a 8, anche perché di recente c’è stata un’assunzione. Pur volendo e potendo, l’Ast non riesce più di tanto a farlo aumentare. Il numero più alto di medici si è registrato tra il 2014 ed il 2015: 14 unità. C’è chi è pronto a dire che si parla di “un’epoca diversa”, quando i medici erano di più e non trovavano ampio spazio, come ora, negli altri reparti. Oggi, il quadro della situazione appare chiaro dall’esito dei concorsi.
Quali sono quindi le aspettative per il futuro al Pronto Soccorso di San Benedetto? Cinque posti in meno di Medicina d’Urgenza – dove vanno i codici maggiori ed i pazienti da monitorare – si sentono, affermano gli addetti ai lavori tra i quali trapela il legittimo timore che non si tornerà a breve ai numeri (posti e quindi di personale) di prima.
Le carte si scopriranno con l’atto aziendale.
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