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Elezioni, Nardini amplia la coalizione con Europa Verde e Sinistra Italiana

ASCOLI - Come illustrato dai rappresentanti Falà e Mancini, i due partiti entrano ufficialmente a far parte del fronte di centrosinistra. Il candidato sindaco lancia la sfida a Fioravanti puntando sulla partecipazione attiva della cittadinanza: «Coinvolgeremo chi crede che da 25 anni la città abbia intrapreso la strada della decadenza economica, sociale e culturale»
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di Federico Ameli

 

Ultime manovre elettorali in corso ad Ascoli, con i comitati di destra e sinistra al lavoro in queste ore per definire candidature, liste e strategie in vista del voto di giugno.

Fabio Falà, Emidio Nardini e Giorgio Mancini

 

Se nello schieramento di destra si ragiona sull’opportunità di presentare una nona lista elettorale di matrice civica a sostegno del sindaco uscente Marco Fioravanti, il fronte di centrosinistra può ufficialmente contare su due forze politiche in più nella corsa a Palazzo Arengo.

 

In attesa di conoscere la composizione delle liste, su cui sono ancora in corso le valutazioni del caso, la coalizione guidata da Emidio Nardini accoglie in squadra le rappresentanze locali di Europa Verde e Sinistra Italiana, che andranno così ad affiancare Ascolto&Partecipazione, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Dipende da Noi e Partito Socialista Italiano nella sfida al sindaco Fioravanti.

 

A presentare le motivazioni alla base della scelta e i principali temi da sviluppare in sede di campagna elettorale sono gli stessi rappresentanti provinciali e cittadini di Europa Verde e Sinistra Italiana, Fabio Falà e Giorgio Mancini, che nella sede elettorale targata Nardini di corso Trento e Trieste fanno il punto su un percorso che accomuna i due partiti anche a livello nazionale nella federazione politica Alleanza Verdi e Sinistra (Avs).

 

«Il centrosinistra ascolano si ritrova unito in vista di questa competizione elettorale – commenta Giorgio Mancini, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana – Un’unità non solo di facciata, ma fondata su una candidatura che ha credibilità ed esperienza politica in Consiglio comunale.

 

Si tratta di un passaggio importante di unità e di radicalità nei contenuti e nelle scelte da fare per un capoluogo che, purtroppo, non si pone come guida del territorio.

 

Grazie ai fondi del Pnrr sono stati intercettati circa 100 milioni di euro, con cui però si sta facendo ben poco. Quei fondi dovrebbero essere impiegati per proporre una visione di città diversa e proiettata al futuro, ad esempio per l’area Carbon o per la Ferrovia dei Due Mari se davvero ci fosse una convinzione in questo senso, anziché per il rifacimento di strade, marciapiedi e qualche piazza.

Giorgio Mancini

 

Daremo tutto il nostro sostegno a questa coalizione e a Mimmo – Nardini, ndr – certi di un risultato importante che possa ridare centralità ad Ascoli come capofila della nostra realtà provinciale».

 

Nel sostenere la candidatura di Emidio Nardini e proporre un cambio di direzione, Mancini e Falà si soffermano sulle diverse problematiche che, dal loro punto di vista, penalizzano lo sviluppo della città e la quotidianità dei residenti, con particolare attenzione nei confronti dei quartieri periferici e delle frazioni ascolane.

 

«Non vediamo una visione d’arrivo e a lungo termine – sostiene Fabio Falà, segretario provinciale di Europa Verde – A cominciare da una pista ciclabile frazionata, che non permette il raggiungimento del centro in maniera continuativa. Il quartiere di Brecciarolo, poi, risulta ben collegato a Monticelli, per poi affrontare una situazione di caos a partire dal ponte di San Filippo.

Fabio Falà

 

Questa città ha bisogno di una svolta green, ma deve fare i conti con una grave carenza di punti di bike e car sharing. Si tratta di servizi su cui Ascoli deve iniziare a ragionare. Per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio, inoltre, oggi il torrente Bretta è quasi totalmente occluso, con un grave rischio di esondazione per Brecciarolo.

 

Abbiamo deciso di sposare progetto di una sinistra unita perché Mimmo – Nardini, ndr – ha intenzione di condividere e costruire con la partecipazione di tutti. Non c’è un uomo solo al comando, ma una persona valida che farà da traino, sperando in un cambio di direzione».

 

La partecipazione collettiva a un progetto in controtendenza con quanto messo in campo dall’Arengo negli ultimi decenni rappresenta il cardine del progetto politico di Nardini, che dal coinvolgimento della cittadinanza, dalle frazioni al centro, intende ripartire per invertire una rotta che, invece, alcuni dei vecchi alleati hanno sorprendentemente scelto di seguire.

 

«L’allontanamento volontario dei centristi ci ha reso più liberi, più attrattivi – esordisce Nardini, in evidente riferimento ai rappresentanti di Italia Viva confluiti tra le liste di Fioravanti – Sposo in pieno tutto ciò che è stato dichiarato fin qui, da rappresentante di un pensiero comune che porteremo avanti nella prossima consiliatura. Qui non c’è l’interesse del singolo che tira l’acqua al proprio mulino, che non è quello della comunità.

Emidio Nardini

 

L’interesse è la partecipazione, che negli ultimi anni sta assistendo a una disaffezione nei confronti della politica. Troppo spesso, purtroppo, si crede che il proprio pensiero non incida sull’azione politica. Il nostro obiettivo è riportare a votare persone stufe, invertendo questa tendenza e ponendo attenzione a questi temi».

 

Il candidato del centrosinistra non risparmia critiche all’azione amministrativa portata avanti dalla giunta Fioravanti, ritenuta poco incisiva per la crescita della città.

 

«È un fare tanto per fare – commenta Nardini – Che prospettiva di sviluppo può avere una città in cui si rifanno solo strade e marciapiedi?

 

Se l’obiettivo è dare lavoro e trattenere giovani la risposta non può essere l’inamovibilità totale, nella quale si presenteranno alle elezioni gli stessi candidati, assessori e consiglieri, di sempre.

 

Non permettendo ai cittadini di decidere ed essere attori nella propria città, facendo perdere loro la capacità di discernere, si assiste inevitabilmente a un impoverimento culturale, al di là di qualche evento isolato.

 

Con Sinistra Italiana ed Europa Verde – conclude – abbiamo lo stesso sentire. Proponiamo le stesse cose in direzione del coinvolgimento in città, sul territorio e nelle frazioni di chi pensa che da 25 anni questa città abbia intrapreso la strada della decadenza economica, sociale e culturale».

 

 



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