di Pier Paolo Flammini
Lo vorreste un parco affacciato sul mare, anzi, quasi una Balconata sul Mare, senza spendere nulla? San Benedetto e le sue opportunità sempre nascoste sotto la sabbia, come quella di realizzare con una banale modifica alla viabilità una grandissima area ciclopedonale nel luogo più suggestivo della città.
Parliamo del gomito formato da Viale delle Tamerici e Via Pasqualini, ovvero le due strade che dal lungomare, superato l’Albula, conducono prima all’ingresso del Molo Sud e poi reimmettono nel corso stradale che dal porto conduce al lungomare di Grottammare.
Oggi, con la demolizione dell’ex stadio Ballarin, il rischio è quello di trasformare l’ex Fossa dei Leoni in un’enorme aiuola spartitraffico (ne abbiamo parlato, clicca qui), quando, con un minimo di intelligenza, il traffico deve essere spostato tutto a ovest per consentire, qui, di avere un parco sul mare all’ingresso nord della città.
Dunque la viabilità, le strade. Se sul Ballarin lo abbiamo detto, un po’ più taciuta è l’opportunità che la città avrebbe deviando il traffico che adesso attraversa Viale delle Tamerici e Viale Pasqualini in Viale Marinai d’Italia o, secondo altri, direttamente su Viale Buozzi: oggi si tratta di 800 metri di strada per percorrere circa 400 metri lineari, con aggravio di traffico, rumori, spazi occupati.
Se le auto transitassero per Viale Marinai d’Italia, attraverso la zona adesso occupata dalle bancarelle del Mercatino, tutto lo spazio ad est sarebbe libero per il passeggio e per le biciclette, al momento limitate su una piccola ciclopedonale inadatta ad ospitare il passeggio che dal lungomare si dirige verso il Molo Sud.
C’è anche la questione Ex Galoppatoio (al quale sarebbe il caso di assegnare una nuova denominazione): mesi fa l’Amministrazione Comunale pensava di acquistarla dal demanio per un uso pubblico, come organizzazione di fiere e mercati. L’abbinamento tra strada chiusa e quell’area invece “riaperta” farebbe di quella zona il punto attrattivo più bello di San Benedetto, contendendosi la cartolina della città con la Rotonda Giorgini, il Torrione e il lungomare (specie, va detto, quello di Porto d’Ascoli con i suoi giardini).
Costi bassi, dunque, e appena un po’ di coraggio. Ne servirà un po’ di più – ma non molto – per rispolverare un vecchio progetto del compianto architetto Farnush Davarpanah, il quale aveva studiato per il lungomare nord di San Benedetto la stessa soluzione già sperimentata da oltre vent’anni a Porto d’Ascoli: lo spostamento dell’aiuola spartitraffico verso est, doppio senso di marcia a ovest (qui la carreggiata è molto più larga che a Porto d’Ascoli), ciclopedonale tutto l’anno verso il mare senza necessità di chiudere strade per organizzare eventi sportivi e di altro genere (con possibilità di garantire un grande afflusso turistico anche in bassa stagione, garantire introiti per occupazione di suolo pubblico senza blindare il centro, come accaduto la scorsa estate).
Ma questo sarebbe un grande passo. Iniziamo da quelli piccolini, San Benedetto.
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