di Andrea Ferretti
Civiltà e prudenza cercasi disperatamente. Ad Ascoli, città dei cantieri (tanti disagi sì ma anche un grande segnale di ripresa) e delle feste, con l’ultimo taglio del nastro post ripavimentazione di Corso Trento e Trieste si spera che la viabilità possa gradatamente tornare a livelli accettabili dopo mesi, ormai anni, in cui il centro della città è stato – in molte zone lo è ancora – inaccessibile per i veicoli e perfino per i pedoni.
LA PRUDENZA
D’ora in avanti dovranno tenerla molto alta coloro che a Porta Romana transitano nel tratto di Via Dino Angelini compreso tra la chiesa del Santissimo Crocifisso e la svolta di Via Francesco Ricci (Annunziata). Rispettando tutte le regole e applicando le normative del caso, un’impresa edile ha allargato il proprio cantiere fin quasi alla linea di mezzeria. Questo avviene in un punto che rettilineo non è. Incidenti/investimenti dietro l’angolo? Qualche piccolo “assaggio” già stato registrato, come una sorta di prova generale.
LA MANCANZA DI SENSO CIVICO
Il riferimento è a coloro che pretendono di arrivare, e quindi parcheggiare, il più vicino possibile al luogo dell’appuntamento: l’irrinunciabile aperitivo, la cena con gli amici, gli spettacoli al teatro e nelle piazze, e altro. Appuntamenti serali/notturni che, soprattutto nel fine settimana, contribuiscono a far esplodere il caos a ridosso di Piazza Arringo e nella martoriata Porta Romana.
Degli episodi di parcheggio selvaggio a Porta Romana (zona Piazza Cecco d’Ascoli su tutti) abbiamo ormai perso il conto, ma è forse ancora peggio la situazione che, nei weekend, si viene a creare in Corso Vittorio Emanuele, il parallelo Viale De Gasperi e le altre strade della zona. Basterebbero le sole foto a rendere bene l’idea di cosa accade. E’ inoltre ormai palese la “resa” da parte del Comando di Polizia Municipale che non ha uomini, donne e mezzi a sufficienza. E, visti i fatti, probabilmente nemmeno l’intenzione di attuare un bel giro di vite.
Stretta che non siano però interventi spot, ma qualcosa da ripetere puntualmente tutti i giorni fino a che il numero delle multe non supera quello delle auto parcheggiate ormai fin dentro i portoni e, ci manca poco, l’una sull’altra. Transeamus sulle decine di vetture parcheggiate in doppia fila e sui marciapiedi, cioè divieti di sosta che prevedono sanzioni ancora più salate se non addirittura rimozioni coatte (quando è avvenuta l’ultima?). Ma queste cose stanno scritte solo sul codice della strada. Due settimane fa un autobus delle linee extraurbane è rimasto incagliato alle spalle del Duomo, tra Via Dante Alighieri e Viale De Gasperi.
QUESITI E DUBBI
Prendendo in prestito lo storico quesito del giornalista e conduttore televisivo Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: cosa succede se a restare incagliato fosse un mezzo di soccorso, ambulanza e Vigili del fuoco su tutti?
Per sanitari e pompieri i secondi possono essere determinanti per salvare una vita. In questi casi, a parte la multa che va da 87 a 345 euro, i reati ipotizzati sono diversi. Si va dalla “interruzione di pubblico servizio” (articolo 340 del codice penale) che prevede la reclusione fino a un anno, all’iscrizione nel registro degli indagati se ci scappano le lesioni colpose (nei casi più estremi omicidio colposo), fino alla “violenza privata”.
Un dubbio: ma siamo proprio certi che a risponderne sono soltanto i proprietari delle auto lasciate in mezzo alla strada?
CORSO VITTORIO EMANUELE
VIA DINO ANGELINI
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