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Samb, finale di stagione decisivo per il futuro: Massi sta con Fanesi e De Angelis, tifoseria divisa

SERIE D - La sfida contro l'Atletico Ascoli poi gli ultimi due incontri di campionato e i play off (guarda la "classifica") saranno determinanti anche per decidere in che modo affrontare il prossimo campionato: partendo dai dirigenti, poi l'allenatore, preparatori, il settore giovanile, il marketing e, sullo sfondo, gli impianti sportivi
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Curva Samb, qui anche i tifosi della Magliana Roma e di Schikeria Bayern Monaco

 

di Pier Paolo Flammini

 

Sciolto (malamente) il nodo promozione, perché il primo posto ormai è matematicamente irraggiungibile anche se, dopo la sconfitta de L’Aquila, la logica aveva già anticipato i numeri, per la Samb ora si apre una lunga scala di opzioni, partendo dall’immediato (la partita di Monticelli contro l’Atletico Ascoli), il breve periodo (il finale di campionato e i play off), e dunque la programmazione per l’anno prossimo, sia dal punto di vista tecnico, da quello gestionale e societario.

 

Lunedì scorso, così, l’abituale colloquio tra il presidente Vittorio Massi, il direttore sportivo Stefano De Angelis e il consulente/consigliere Massimiliano Fanesi, si è trasformato, dal solito confronto sull’andamento del campionato, a un avvio di programmazione per la stagione ventura. Presto, ovviamente, ma anche un dato che fa capire come per il prossimo campionato non si vogliono commettere gli errori che hanno precluso la vittoria dell’attuale.

 

Una programmazione, per quanto riguarda la prima squadra, che per forza di cose passa dal nome del nuovo allenatore e dalla conferma, o meno, proprio di De Angelis. Verso il quale Massi ha usato sempre parole di elogio, ma la piazza sta mostrando molti mal di pancia in riferimento, soprattutto, al calciomercato invernale che non ha sortito l’effetto di rinforzare la Samb.

 

Dunque un Massi propenso alla conferma, nonostante le critiche dei tifosi, ma anche un Massi che sarà costretto a valutare l’andamento della squadra nel finale di campionato per tirare le somme. A partire dalla sfida contro l’Atletico Ascoli, perché un’altra sconfitta sarebbe davvero difficile da digerire per tutto l’ambiente. E, a seguire, gli incontri con Roma City e Vigor Senigallia e quindi i play off: tutte partite che potrebbero dare alla stagione il senso di una vera ripartenza oppure di un riavvio molto complicato, a seconda dei risultati. Partite da cui dipenderà anche l’assetto dirigenziale.

 

Certo, su De Angelis pesa il fatto che i giocatori più titolati – Paolini, Bontà, Fabbrini, oltre a Alessandro a inizio stagione – siano stati proprio quelli che meno hanno pesato, per una serie di ragioni tra loro diverse. C’è anche il tema della preparazione fisica, perché se tanti giocatori, come Pagliari, Zoboletti, Arrigoni, Tomassini, hanno mostrato una flessione notevole nel rendimento, qualche analisi andrà fatta. Se pensiamo che fino alla prima di ritorno Tomassini ha segnato 11 reti e poi nessuna, Pagliari 4 fino a febbraio, Battista (squalificato per una giornata) 5 fino a inizio febbraio, Arrigoni 4 tra 3 rigori e 1 punizione fino alla prima di ritorno poi l’apporto di questi giocatori sul fronte realizzativo si sia ridotto a zero, compensato parzialmente dai 5 gol di Martiniello nel girone di ritorno, 3 di Senigagliesi e 1 di Fabbrini, allora si capisce che al di là del calciomercato è proprio la squadra di inizio stagione ad essere crollata nel rendimento.

 

Dunque lo schema è finale di stagione e poi eventuali conferme dirigenziali. Se parte della piazza spinge per un cambio, chi scrive ci andrebbe più cauto perché Massi ha semmai bisogno di rinforzare i dirigenti della squadra prima di perdere quelli che ha già. L’azzeramento è un passaggio rischioso che potrebbe lasciare solo il presidente il quale si trova dentro un percorso di crescita collettivo, e inoltre rischia di cancellare quanto di buono messo in mostra, tra over e under che andranno riconfermati (si pensi a Pagliari e Pezzola, adocchiati dai club di Serie C). Non bisogna agire di pancia, ma di testa: la storia recente della Samb è travagliata e dunque questo deve essere il fondamento principe di qualsiasi decisione.

 

Il passaggio successivo riguarderà la formazione della squadra e la nomina del nuovo allenatore; l’organizzazione di una campagna abbonamenti e marketing che punterà a confermare quanto di buono mostrato fino a oggi. E poi, sullo sfondo, la progettazione di lungo periodo, con le questioni legate alla riqualificazione degli stadi “Ciarrocchi” e poi “Riviera delle Palme” che dovranno essere affrontate, il potenziamento ulteriore del settore giovanile. Se poi ci saranno delle novità per quanto riguarda eventuali soci o sponsor, si vedrà.

 

Ripescaggio – Non è una strada semplice, ma finché si è in ballo vale la pena puntare al massimo; lo scorso anno, ad esempio, il Fano avrebbe potuto chiedere la riammissione in Serie C, per la quale, tuttavia, serve un esborso pari a 300 mila euro (al posto degli amaranto salì la Casertana, peggio piazzata – sesta su nove – ma vincitrice dei play off del proprio girone).

 

Gli ultimi risultati non stanno aiutando la Samb, che è scesa in terza posizione e vede scendere la propria media punti (è il parametro che conta una volta determinate le 9 vincitrici degli spareggi di ciascun girone tra la seconda e la quinta in classifica). La media punti sta scendendo e questo significa che, in caso di vittoria delle attuali seconde in classifica negli altri gironi (non scontato, ma sono le favorite), la Samb sarà in posizione defilata rispetto a loro. Anche se la stessa Casertana, un anno fa, si presentò con una media di 1,7.

 

GIRONE I: Siracusa 2,32*
GIRONE D: Ravenna 2,03
GIRONE C: Dolomiti Bellunesi 2
GIRONE A: Chisola 1,97
GIRONE F: L’Aquila 1,97 – Samb 1,74
GIRONE H: Martina 1,97
GIRONE B: Piacenza 1,91
GIRONE E: Follonica Gavorrano 1,87
GIRONE G: Ischia 1,74

 

* ha subito dei punti di penalizzazione che potrebbero escluderla da un eventuale ripescaggio

 


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