di Salvatore Mastropietro
Torna a parlare dopo un solo giorno il patron Massimo Pulcinelli, che ieri era intervenuto nella conferenza stampa post partita di Ascoli-Modena al fianco di mister Massimo Carrera. E lo fa con una lettera aperta ai tifosi, la seconda delle ultime settimane, pubblicata dal club bianconero sui propri canali.
«Sono seriamente preoccupato per la situazione che si è creata intorno alla nostra squadra nel momento più decisivo – esordisce il patron – e determinante della stagione. Ciascuno di noi vuole assumersi le proprie responsabilità. Tutti noi vogliamo andare avanti con coraggio e determinazione a partire da me, principale responsabile, dai dirigenti tutti, dallo staff tecnico, ai giocatori fino ai dipendenti che quotidianamente lavorano per il bene dell’Ascoli Calcio e, sono certo, anche ciascuno di voi che segue con passione e amore le sorti della propria squadra del cuore».
Dopo diverse settimane il patron è tornato al “Del Duca” e ha potuto verificare in prima persona il clima che gravita attorno all’Ascoli: «Sabato sono tornato allo stadio Del Duca, a distanza di oltre tre mesi dall’ultima volta, per il grandissimo desiderio di stare accanto al mister e ai ragazzi, allo staff, ai magazzinieri per supportarli e spronarli a dare sempre il meglio soprattutto in questo momento così importante per tutti noi. Ho visto grande impegno da parte di tutti e vissuto forti emozioni. Ho vissuto anche l’accorata contestazione, i cori e gli insulti prima, durante e dopo la gara. Sono convinto che tutto ciò sia segno della grande passione che i tifosi hanno per la nostra squadra, ma il lancio di petardi vicino ai calciatori a fine gara, a rischio dell’incolumità dei ragazzi, è gesto assurdo che ripudierò e condannerò sempre».
Poi, il patron si rivolge direttamente al popolo bianconero: «Nonostante tutto questo, – continua – io mi sento ancora in corsa per il nostro obiettivo: mantenere la categoria. Sinceramente non comprendo chi pensa, o spera, in un risultato diverso magari per aver ragione e poter affermare “io lo avevo detto. Sono sicuramente consapevole che la strada per mantenere la categoria ha le sue difficoltà. Nei prossimi venti giorni ci aspettano quattro partite in cui ci giocheremo tutto. In questo momento è di fondamentale importanza che ciascuno di noi, chi vuole davvero bene all’Ascoli Calcio, faccia la sua parte. Ora abbiamo bisogno di tutti, anche del vostro preziosissimo sostegno. Desideriamo con tutti noi stessi combattere questa battaglia fino in fondo perché, solo così, potremo tentare di raggiungere tutti insieme il nostro obiettivo. Nessuno vuole esimersi dalle responsabilità, io per primo, ma avremo modo di farlo a fine stagione, non ora. Ora è tempo di combattere».
E infine l’invito a stare vicini alla squadra, evitando contestazioni che – a detta del patron – sarebbero controproducenti: «Comprendo la delusione e la rabbia per un’annata negativa, ma, per mantenere la categoria, è necessario stringersi ai ragazzi, al mister, allo staff, ai magazzinieri che lavorano per tentare di raggiungere l’obiettivo che è a un passo. Dobbiamo spronarli e incoraggiarli. Criticare oggi e fare la caccia alle streghe non serve, il principale responsabile sono io e ci sarà tempo, a fine stagione, per tirare una linea e fare bilanci. Dirò quello che è giusto dire, ma che, per correttezza, ho evitato, accollandomi tutti gli sbagli, anche non miei. Sono sempre stata una persona leale, che ha dato fiducia anche a chi poi ha dimostrato di non meritarla con dichiarazioni che, in questo momento, evito di commentare. Gli errori commessi quest’anno dalla società e dai propri responsabili sono sotto gli occhi di tutti, ma oggi chiedo ai tifosi di deporre le armi e di canalizzare tutta l’energia positiva, la passione autentica, in favore della squadra. Pensate che criticare e fare cori oggi contro dirigenti sia costruttivo? Sono gli stessi dirigenti che c’erano anche durante i playoff, c’erano nell’anno della salvezza con Mister Sottil. E allora andavano bene?».
Il riferimento polemico è al confronto avuto tra tifosi e gruppo squadra alla vigilia di Ascoli-Modena durante il ritiro prepartita: «Ho saputo dell’incursione alla Corte del Sole. Cosa ha portato? Solo tanto nervosismo e basta. Ho ascoltato persone che reputano giusto urlare ai giocatori a “un centimetro dal volto”, ma c’è davvero qualcuno che pensa che questi ragazzi poi riescano a rendere al massimo? Dopo petardi sparati a pochi metri da un giocatore che si scusava per un errore, secondo voi sabato i giocatori andranno in campo felici e sereni, nella condizione ottimale per dare il massimo? Queste modalità sono a mio avviso inaccettabili. E non saranno più tollerate. Ci sono dei precedenti in cui si sono verificate le stesse condizioni e un valido allenatore è stato costretto ad andarsene. Ci sono stati giocatori con la scorta sotto casa che hanno chiesto di essere ceduti. Ho sempre rispettato tutti e fatto scelte che mi sono costate moltissimo in termini di tempo e di denaro e questo sempre in buona fede, per dare alla squadra e alla città quello che meritano. L’Ascoli Calcio adesso ha bisogno di quei tifosi che ci mettono il cuore. I tifosi veri. Il popolo ascolano è capace di far sentire la propria passione alla squadra e diventare il dodicesimo giocatore in campo. Adesso più che mai abbiamo bisogno di questo, abbiamo bisogno del vostro sostegno. L’attaccamento alla squadra deve essere anteposto al risentimento per un campionato giocato male perché siamo ancora lì a giocarcela fino alla fine».
Chiosa finale del patron in vista della fondamentale sfida contro la Ternana: «Io sto creando tutte le condizioni ideali affinché le prossime quattro partite siano produttive al massimo. Per questo calciatori e staff tecnico da lunedì, per tutta la settimana, saranno in ritiro lontano da Ascoli (spendendo altri soldi…) per lavorare in modo sereno e prepararsi al meglio alla partita con la Ternana. L’Ascoli Calcio è vita per molti di noi, me per primo, ma ci saranno tempo e modo per fare, in maniera leale, un’analisi sana, corretta e costruttiva, o magari esprimere la propria rabbia. Oggi il mio pensiero è rivolto ai ragazzi, al mister e alla prossima partita: siamo a soli tre punti dalla prima posizione utile per restare in B. L’ho detto dopo la partita di sabato e lo ripeto oggi: io ci credo, i giocatori ci credono, il tecnico ci crede e vorrei che i tifosi ci credessero con noi. Insieme ce la faremo».
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