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La CNA e i pilastri del nuovo mercato del lavoro: «Innovazione, digitale e green per una Transizione 5.0»

ASCOLI - A partire dalle stime occupazionali per il prossimo quinquennio, l'associazione territoriale ribadisce l'importanza di contare sul sostegno delle istituzioni per puntare sull'innovazione e sulle professionalità più richieste
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A partire dai valori e dall’identità artigiana del territorio, per affrontare al meglio le sfide del prossimo futuro il tessuto imprenditoriale del Piceno ha bisogno di continuare a crescere e credere nel digitale, nel green e nella silver economy.

 

Ad affermarlo è la CNA di Ascoli, secondo cui si tratta di temi con cui gli imprenditori sono stati chiamati a confrontarsi già da qualche tempo, e dai quali passa inevitabilmente il destino delle piccole e medie imprese del nostro territorio.

Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della CNA di Ascoli Piceno

 

Lo dimostrano i dati Excelsior Unioncamere elaborati dal Centro Studi CNA Marche, che per la nostra regione stimano una crescita occupazionale tra il 2024 e il 2028 riservata in particolare ai settori legati alla salute, al benessere, all’informatica e all’alta tecnologia. Nel quadro complessivo di un fabbisogno occupazionale di 84.500 unità, con 6.500 nuovi ingressi ad ampliare la platea degli occupati marchigiani, la richiesta più elevata riguarda 16.400 addetti qualificati nel commercio e nei servizi, seguiti a ruota da 15.900 dirigenti e professionisti ad elevata specializzazione, 14.900 tecnici, 13.900 operai specializzati, 10.000 impiegati e 5.600 conduttori di impianti.

 

Per rispondere alla richiesta occupazionale delle Marche, il territorio dovrà contare su 28.000 aspiranti lavoratori con formazione terziaria (laurea o diploma di alta formazione), 23.300 diplomati provenienti da istituti tecnici e professionali e 9.300 lavoratori con licenza media. Numeri importanti, che necessitano di un ulteriore sforzo sul piano della formazione e della transizione green e digitale per far fronte a un inesorabile invecchiamento demografico.

 

Secondo l’Istat, infatti, gli over 60 marchigiani aumenteranno dell’8%, a fronte di un contestuale calo del 4% della popolazione compresa tra i 18 e i 59 anni e, di conseguenza, in età da lavoro. In questo senso, dal punto di vista della CNA di Ascoli, la sostituzione di risorse preziose ma ormai prossime alla pensione impone di fare affidamento su una nuova classe professionale attiva nei settori maggiormente richiesti e legati a temi su cui il territorio deve puntare con maggiore convinzione, come l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili.

Arianna Trillini

 

Per poterlo fare, tuttavia, dal punto di vista dell’associazione sarà necessario che le istituzioni tendano una mano alle aziende favorendo investimenti in chiave green e innovativa e arginando l’impatto – attualmente fin troppo gravoso – di intoppi burocratici e tassi di interesse sulla progettualità delle imprese.

 

Come evidenziato anche a livello nazionale dal presidente CNA Dario Costantini, due anni fa l’associazione ha presentando un progetto finalizzato a incentivare la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici sui capannoni delle piccole imprese del territorio, ancora alle prese con costi energetici insostenibili, ottenendo il parere positivo del Governo e l’inserimento tra i programmi da finanziare con le risorse del RepowerEu.

 

Attraverso lo stanziamento di risorse importanti, da mettere a terra attraverso una fruttuosa collaborazione tra pubblico e privato, le istituzioni potranno accompagnare le aziende in un percorso di sviluppo che, per giungere alla meta, avrà bisogno di ulteriori sostegni a chi fa impresa.

Gli uffici CNA ad Ascoli

 

In particolare, il riordino dei bonus edilizi con un piano di medio-lungo termine e il rifinanziamento della Nuova Sabatini rappresentano tasselli fondamentali per garantire stabilità al tessuto imprenditoriale del Piceno e di tutta Italia, in attesa che i nuovi progetti formativi messi in campo anche nell’Ascolano in collaborazione con aziende e istituti scolastici diano i loro frutti sopperendo a un’ormai annosa carenza di manodopera specializzata.

 

«L’artigianato e l’impresa tradizionali stanno vivendo già da qualche anno una delicata fase di transizione in cui agire con lungimiranza può rivelarsi determinante ai fini di una reale “Transizione 5.0” in ottica presente e soprattutto futura – commentano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della CNA di Ascoli – Confrontandoci quotidianamente con il mondo della scuola e quello del lavoro conosciamo bene le esigenze e le difficoltà del ricambio generazionale.

Francesco Balloni

 

Le previsioni confermano il bisogno di investire sulla rivoluzione digitale e sulla transizione verde per poter colmare il gap tra domanda e offerta, contrastando il continuo invecchiamento della popolazione e intercettando nuove opportunità di crescita in ambito culturale e turistico, ma non solo.

 

Si tratta di una necessità di cui le imprese hanno preso coscienza, ma per la quale come associazione chiediamo un ulteriore sostegno da parte delle istituzioni in termini di incentivi e garanzie».

 


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