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Crisi in Provincia, Sergio Loggi al Pd: «Dovrebbe chiedere scusa per l’astensione»

ASCOLI - Il presidente dimissionario si infuria: «Non ho mai saputo della procedura di dissesto guidato, altrimenti non sarei neanche arrivato alla commissione della Corte dei Conti. Forse qualcuno ha tentato di "tagliarmi la testa" a Monteprandone»
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Sergio Loggi con Aurora Bottiglieri, Simone De Vecchis e Marco Teodori

 

di Giuseppe Di Marco

 

«Il Pd dovrebbe chiedere scusa per l’astensione al voto del bilancio previsionale. Mi sono dimesso assumendo delle riserve: se i partiti si scusano con i 140 dipendenti della Provincia e con il territorio porto avanti l’ente fino al 2025». E’ più che altro una provocazione, quella di Sergio Loggi al Partito Democratico piceno. Una provocazione lanciata al termine di una tempestosa conferenza stampa, nella quale il presidente dimissionario ha smentito categoricamente ogni insinuazione fatta nei suoi riguardi seguita al suo addio e all’avvio della procedura di dissesto guidato da parte della Corte dei Conti.

 

Nella mattina del 3 maggio, a Palazzo San Filippo, il sindaco di Monteprandone ha esposto la sua versione di quanto avvenuto nei giorni scorsi, in un discorso fiume pronunciato con toni costantemente alti. A supportarlo sono intervenuti, in sala giunta, i consiglieri Marco TeodoriAurora BottiglieriSimone De Vecchis, che hanno allontanato, almeno per il momento, l’ipotesi dimissioni dal Consiglio provinciale.

 

«Perché si sono astenuti sull’approvazione di un bilancio che, peraltro, può considerarsi migliorativo? – tuona il presidente dimissionario – Forse qualche parte politica sapeva che l’ente sarebbe andato in dissesto? Forse per mettere in difficoltà il presidente? L’astensione in bilancio è un parere negativo. Sta di fatto che il presidente, questo bilancio, lo ha votato. Quello che è andato in scena in Consiglio, negli ultimi giorni, è stato un vero delirio. Prima è stato creato un gruppo misto, ma gli emendamenti presentati sono stati discussi e votati. Poi l’astensione, con il vicepresidente – Giovanni Borraccini, nda – che non ha avuto il coraggio di votare il bilancio. In due anni e mezzo non ha mai dato un segnale positivo a questo ente».

 

Loggi nega con forza di essere venuto a conoscenza della procedura di dissesto guidato prima del Consiglio, né prima né dopo l’audizione del 10 aprile: «Se io avessi saputo qualcosa prima, non ci sarei nemmeno arrivato a quella commissione, di cui tutti, peraltro, erano a conoscenza – asserisce il presidente – Inoltre le problematiche riportate nel documento della Corte dei Conti si riferiscono ad un periodo che va dal 2012 al 2022. Forse che i consiglieri non erano a conoscenza del pre-dissesto? Mi pare difficile. Il Pd mi disse di rinviare il bilancio: mi domando perché. Se lo avessi rinviato sarebbe stato ko tecnico. Forse qualcuno mi vuole “tagliare la testa” a Monteprandone? Io cinque anni fa ho fatto la mia battaglia e l’ho vinta. Loggi non ha paura di nessuno. Io vado a testa alta».

 

A dargli manforte è stato anche il consigliere con delega al bilancio: «Imputare all’Amministrazione attuale i problemi rilevati è una cosa che non merita commenti – dichiara Teodori – La Corte dei Conti dice che c’è stata un’inerzia pesante fino al 2021. Questa è la situazione che abbiamo ereditato. Io ho la coscienza a posto». Sulla stessa linea anche la Bottiglieri: «Io dei personalismi del Pd sono stanca. Penso di aver portato avanti in ogni sede la mia autenticità, forse do fastidio a qualcuno. Non mi sono dimessa e non credo di farlo ora».

 

Infine, la stoccata di De Vecchis: «Questo centrosinistra locale non si deve permettere di mettere in difficoltà la Provincia per problemi interni. Non mi dimetto come qualcuno ha provato a fare, peraltro sbagliando forma».

 

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