di Lino Manni
Carràmba che sorpresa. Neanche il tempo di accomodarmi sul divano, di storcere il naso per l’undici iniziale schierato da mister Carrera, che arriva il gol. Il pomeriggio di Palermo si fa cupo per non dire tragico.
La difesa che fino ad ora era stato il punto di forza dell’Ascoli, di colpo sembra di burro. Un gol lampo del Palermo in un caldo pomeriggio siciliano dove la cosa migliore era andare al mare, magari alla spiaggia di Mondello. Invece i 171 tifosi del Picchio sudano (a freddo) sugli spalti della “Favorita”.
Una partenza da incubo con il rischio di prendere subito il secondo gol. Fare certe scelte, o meglio certi esperimenti, ad una giornata dal termine e con la salvezza in gioco mi è sembrato piuttosto…azzardato. Mi riferisco all’impiego di Tarantino. Sul ragazzo, abbandonato a se stesso in avanti, tutto il peso dell’attacco bianconero. Solo contro la difesa del Palermo, guidata da uno come Lucioni che potrebbe essere il padre, Tarantino ha rischiato di perdersi. Tutto sommato il giovane attaccante si è dato da fare per la causa e ha fatto la sua parte confermando il fatto che al momento, in avanti, non ci sono alternative migliori.
Passato il rischio della prima mezzora, tra una botta di petardo e l’altra, è arrivato il gol di Caligara da centravanti puro. Ho ripreso speranza, durata però poco. Ancora una volta difesa protagonista, in senso negativo, e Palermo di nuovo in vantaggio. Nella ripresa spero in una immediata reazione dei bianconeri che non c’è. Si rischia un infarto sul tiro non trattenuto da Vasquez ma il palo ci dà una mano.
Quando ormai tutto sembrava deciso è arrivato il secondo gol di Caligara che riaccende le speranze. Sarà una settimana di passione, un venerdì santo quello con il Pisa. Resta una sola partita, da vincere a tutti i costi e sperare nelle disgrazie degli altri, ovvero di Ternana e Bari. Forse è chiedere troppo ma a volte eventi straordinari accadono. Insomma, ci attendiamo un miracolo.
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