La Questura di Ascoli ha identificato uno dei responsabili degli incidenti avvenuti ieri sera all’esterno dello stadio Del Duca al termine della partita di calcio Ascoli-Pisa che ha sancito la retrocessione della squadra di casa in Serie C (leggi qui). La sua posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria che sta iniziando a visionare la gran mole di immagini registrate dalle telecamere di sicurezza interne ed esterne all’impianto sportivo.
Il bilancio degli incidenti che trapela dalla Questura di Ascoli, al momento provvisorio, è pesante. Almeno 15 gli agenti, sia della Questura che del reparto speciale, rimasti feriti dal lancio di mattoni, bottiglie, sassi, transenne, bombe carta, petardi e altri oggetti contundenti; fra questi anche il dirigente del servizio, colpito ad un braccio da un mattone, ed il vicario della Questura. Fortunatamente si tratta di contusioni non particolarmente serie, ma comunque da valutare dal punto di vista sanitario.
Sono state danneggiati anche una decina di mezzi di servizio, sia della polizia, sia dei carabinieri; alcune hanno riportato lo sfondamento dei parabrezza, così come quella di uno steward in servizio allo stadio. Molti i danni anche ad un bar nei pressi.
Decine gli ordigni esplosivi di varia potenza che sono stati sparati durante la partita e al termine quando migliaia di ultras dell’Ascoli dalla curva si sono spostati all’esterno dell’impianto sportivo lanciandoli nella zona cuscinetto che divide il piazzale dalla tribuna centrale che ospita gli spogliatoi delle squadre, degli arbitri e la sala stampa. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire per neutralizzare fiaccole lanciate sulle tettoie degli ingressi della tribuna centrale.
Per disperdere la folla è stato necessario il lancio di diversi lacrimogeni. I giocatori dell’Ascoli, particolarmente presi di mira insieme alla dirigenza bianconera, hanno potuto lasciare lo stadio poco prima dell’una di notte, quando anche gli ultimi ultras si sono allontanati dallo stadio ascolano.
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