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Le storie di Walter: Ermanno Carucci Dj

ASCOLI - Il deejay racconta la passione con cui ha attraversato mezzo secolo di ininterrotta attività. Dagli inizi come speaker radiofonico alle mille serate animate a Carnevale, per feste di privati e nei principali locali di Marche e Abruzzo. I suoi grandi amori per la musica, la radio e i cani. La storia di un mondo che ha visto mutare tutto, o quasi, dietro e davanti la consolle 
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Una recente immagine di Ermanno Carucci

 

di Walter Luzi

 

Da bambino mentre scendeva le scale del suo palazzo, ogni mattina, per andare a scuola, cantava. Una anziana condomina lo premiava ogni giorno con un biscotto, o un soldino, perchè piacevolmente rallegrata dalla sua voce, già bella. Predestinata. Ricordi indelebili questi per Ermanno Carucci. Natali bolognesi nel 1965, ascolano dentro e, oggi, santegidiese per residenza. Speaker e deejay di lunghissima militanza, quarantacinque anni, probabilmente un record, dentro e fuori i confini regionali. Una passione nata prestissimo e mai spenta. Per la radio, la musica e lo show.

 

La prima esibizione pubblica a sei anni. Una recita scolastica nel piccolo teatrino parrocchiale di Santa Maria Goretti, a Piazza Immacolata, in Ascoli, dove la sua famiglia si è trasferita tre anni prima. Primo microfono vero in mano, prima platea, primi applausi, prima emozione. Incredibilmente grande. Se la ricorda bene, insieme a tutto il resto, ancora oggi. Canta “Ti amo” di Umberto Tozzi sopra la musica del disco. Il karaoke non l’hanno ancora inventato. Per vivere farà l’agente pubblicitario, il tipografo, l’animatore nei villaggi turistici e altro ancora, ma i suoi fine settimana li dedicherà sempre, tutti, alla musica.

 

«C’è chi ama giocare al calcetto – spiega Ermanno – io invece per star bene dovevo aprire un microfono e metter su un po’ di dischi».

 

Lo farà per quasi mezzo secolo di ininterrotta attività.

 

Radio primo amore

 

Inizia nel 1979, in pieno boom delle radio private, nate ufficialmente tre anni prima.

Alla consolle di Radio Minor nel 1979

 

Lui è uno studentello alla scuola media “Luciani”. Fin da bambino, in casa, ha giocato a fare il conduttore radiofonico impugnando finti e improvvisati microfoni. È un fascino irresistibile quello che la radio, questa magica scatola parlante in grado di connetterti a migliaia di persone, esercita su di lui. Il suo insegnante di religione si chiama padre Peppe. Un frate francescano della vicina chiesa del Cuore Immacolato di Maria, che ha messo su una delle prime emittenti private di Ascoli, Radio Minor.

 

«È stato grazie a lui – racconta Ermanno – se a quattordici anni ho aperto il mio primo microfono di una radio privata, Radio Minor appunto, che aveva i suoi studi nei locali parrocchiali attigui alla chiesa del Sacro Cuore. Ci andavamo in vespetta, io ed un mio amico, per condurre i nostri programmi serali. Era esaltante».

 

A Radio Minor ci resta meno di due anni.

Il testo prosegue dopo le immagini 

Ermanno Carucci con lo staff di Radio Minor nel 1979

 

Grazie alla conoscenza di Eugenio Simonetti, che con Vinicio Mariani e Nello Giordani fra gli altri, ha fondato Radio Antenna Picena, si propone per un provino.

«Allora si usava così – ricorda Ermanno – prima di far sedere uno davanti a un microfono o a una consolle, il candidato veniva esaminato, testato. Mi presero, e per me fu un primo, grosso salto di qualità. Radio Antenna Picena era una delle radio più ascoltate in quel periodo. Aveva gli studi in centro, in via d’Ancaria. Lì ho avuto la fortuna di incontrare due Dj, Elio Olivieri e Marco Cardelli, in arte Lello e Rocky, che mettevano su musica da discoteca.

Ermanno con i tre fondatori di Radio Antenna Picena, Simonetti, Conti e Giordani

 

Quando partirono, l’uno per il servizio militare di leva e l’altro per l’università, ebbi campo libero per i miei spazi dance quotidiani. Le case discografiche ci mandavano, all’epoca, scatoloni di dischi di ogni interprete per testarne il gradimento presso il pubblico radiofonico prima di procedere con le stampe delle copie. Io me li ascoltavo tutti. Ce ne erano di fantastici, anche di gruppi, o interpreti, che poi sono scomparsi».

 

Lo staff di Radio Antenna Picena negli anni ’80

Ama il funky dei primi anni Settanta, e Barry White, gli Earth Wind & Fire e i Kool & The Gang, quelli di “Get Down On It”. Dall’altra parte dell’oceano Atlantico, a New York, la stazione radio WPIX ha messo in onda, nel 1974, il primo programma radiofonico dedicato alla disco music. Il genere musicale underground, inizialmente nero e ispanico, che sta facendosi largo nei club della Grande Mela fino a diventare universale per un’intera generazione. Tre anni dopo apre il mitico Club 54, tempio newyorkese della musica dance, il regno di Donna Summer, Bee Gees e Chic. Un ventennio musicale d’oro, quello 70/80, che caratterizzerà per sempre le scalette delle serate del Dj Ermanno Carucci.

Le feste organizzate con il passaparola in piazza

La concorrenza fra le tante radio private è spietata. Soprattutto, ricorda, con Radio Blu e Audio Marche. Lui passerà poi a Radio Centro Diffusione Italia, che sta sopra al Supercinema, con Attilio Angelini. Più tardi collaborerà anche con Radio Fantasy, Radio Azzurra, l’Altra Radio, Silver Radio e, da ultimo, con Radio Abruzzo Marche.

Al “Fuori Binario” nel 1999

Lo zio bolognese, ferrotranviere comunista, lo porta ai comizi di Enrico Berlinguer. Quando decide di darsi un nome d’arte sceglie Red Falcon. Gli suona molto meglio di Black Eagle, suggeritogli dal suo compagno di scuola e amico destroide Emidio Biondi. Uno pseudonimo, quello di Red Falcon, che gli è rimasto cucito addosso per sempre. Intanto, grazie a Maurizio Gaspari e Chico DJ, che gli fanno mettere i primi dischi, inizia a lavorare anche nei locali. A cominciare dal Club 28, che resterà nella storia come prima, unica e ultima discoteca cittadina nella centralissima Corso Vittorio Emanuele. La settimana di Carnevale è il periodo caldo dell’anno con le tante feste che animerà al Filarmonici, e alla ex Gil. In estate fa due lavori per mantenersi, il cameriere da “Meletti” e il gelataio da Marranghì, ma quasi tutto quello che guadagna lo spende in dischi. Le notti invece le passa dentro alla radio. Ad esercitarsi, per migliorarsi. Per dormire gli resta poco tempo.

 

«Ma il recupero a quell’età era buono – confessa -. Oggi per riprendermi da una serata, che significa una nottata in bianco, mi ci vuole una settimana».

 

Nei weekend è fra gli organizzatori più attivi di tante feste in garage o appartamenti affittati in città.

 

«Negli anni Ottanta – ricorda Ermanno – per organizzare una festa di andava in Piazza del Popolo e si spargeva la voce. Era la piazza il nostro Facebook. Una volta a Porta Cappuccina arrivarono i carabinieri con i vigili del fuoco e una ambulanza per farci sloggiare a causa di alcuni fili elettrici scoperti presenti nel garage che avevamo preso in affitto. La voglia di fare festa quella volta era stata più forte di ogni prudenza».

Con Giorgio Miglietta al Silver Moon

 

Un cammino non facile il suo, percorso con le sole proprie forze.

 

«Fare il dj a certi livelli – spiega Ermanno – presupponeva un impegno economico notevole per stare dietro a dischi e agli impianti. Io, figlio di un operaio, non ero certo fra quelli che potevano permetterselo, e per questo mi appoggiavo agli altri con maggiori possibilità. E grazie alle radio che frequentavo potevo esercitarmi con i mixaggi. Perchè non c’erano le tecnologie di oggi a rendere tutto più facile. I piatti della Lenco ad esempio avevano ancora la regolazione dei giri a leva».

Il cruccio

Centro sound, di Gigi Silvestri, in via Vidacilio, è il ritrovo abituale dei musicofili dell’epoca, nonché fornitore ufficiale di apparecchiature e dischi per Radio Antenna Picena. Diventerà Immagini musicali con Giuliano Rossi, mantenendo il suo ruolo di ritrovo e agorà di tutti gli appassionati ascolani di musica. Soprattutto DJ, che in quell’epoca sono parecchi. Gianni Eusebi, Alessandro Sciarra, Paolo Vagnoni, Marietto Mariani, fra gli altri.

Con Giuliano Rossi di “Immagini Musicali”

 

E poi c’è Musica In di Rudy Pulcini in piazza Arringo e Franco dischi e musica in Corso Mazzini. Grazie ai colleghi più introdotti e conosciuti riesce a trovare spazi sempre maggiori negli appuntamenti che contano. Non si ferma nemmeno durante la naja perché i suoi superiori, per il veglione di Capodanno della scuola allievi ufficiali e sottufficiali lo spediscono alla caserma romana di Cesano a mettere su i dischi.

 

Sotto le armi nell’88

Nottata fantastica quella, che gli vale, alla fine, anche una licenza premio. L’unico faro per lui e per i suoi colleghi è Radio DJ. Lavorerà in tutta l’Italia centrale e, fra gli altri, tanti, locali, al Silver Moon di Martinsicuro, al Parallelo 43 di Grottammare, al Gatto Blu di Civitanova. Musica commerciale e di nicchia, come quella dei Clash e The Cure. Il grande rock dei Queen e Talking Heads e i tanti miti della dance Ottanta guidati dagli Spandau Ballet.  Oggi anima feste e presenta serate ed eventi. Tutto da solo. Completo. Conosciuto ed apprezzato nell’ambiente. Gli è mancato solo un pizzico di più vasta fama.

Al “Verbena” negli anni ’90

 

La grande opportunità lo aveva sfiorato nei primi anni Ottanta. Un provvidenziale gancio avrebbe potuto introdurlo nell’entourage di Jovanotti, allora astro nascente del mondo musicale nazionale. «Scelsi, allora, quello che mi imponeva il cuore – ricorda Ermanno – avrei dovuto infatti trasferirmi a Milano e lasciare soli i miei anziani genitori che, invece, avevano molto bisogno della mia presenza. Rinunciai. E lo rifarei. Ma mi è rimasto sempre il cruccio di quella possibilità che non ho potuto, almeno tentare, di sfruttare. D’altronde per costruirmi un futuro in quel ramo a certi livelli era indispensabile andare via da Ascoli. E io, in quel momento, non me la sono proprio sentita».

 

Il Gianni Schiuma ascolano

 

Fino agli anni Novanta partecipa a diversi provini come  presentatore e intrattenitore per diverse televisioni nazionali. Sono altre belle esperienze con il microfono in mano, che gli fruttano tanti complimenti ma zero sviluppi. Dopo il matrimonio si era trasferito a San Benedetto, oggi abita a Sant’Egidio alla Vibrata. Nei fine settimana e nelle feste comandate lui è al suo posto. Non ha mai mollato, e, ancora oggi, quella del Dj continua ad essere una attività prioritaria. Operatore volontario di due associazioni animaliste, ama i cani da quando gattonava a quattro zampe anche lui, e ne combatte i maltrattamenti come aspirante guardia zoofila.

L’amore per gli animali

Nel 2015 fonda su Facebook il gruppo “Amici degli anni Ottanta” che riunisce tutti gli ascolani che avevano vissuto quegli anni, e che, come lui e gli altri amici DJ coinvolti, erano stati accomunati dalla passione per quella musica. Organizzerà ben nove serate-reunion che vedranno partecipare diverse centinaia di forever young. Una iniziativa senza precedenti di grande successo.

Reunion anni 80 dell’estate 2015

Durante i lockdown della pandemia si inventa in rete il programma, ovviamente musicale, “Casa Carucci”, grazie al quale in molti, reclusi in casa in quel buio periodo, hanno modo di conoscerlo e apprezzarlo. Ultimamente ha fatto il pieno con tre serate all’interno dello storico Caffè Meletti.

 

«Chi ha vissuto i miei inizi di dj negli anni Ottanta – confida – continua a seguirmi con affetto ancora oggi».

 

Fa tutto da solo. I vocalist sono, in fondo, degli strilloni fuori posto nelle sue serate.

 

«Penso che la musica vada ascoltata, assaporata, goduta, senza alcun disturbo – è convinto Ermanno – quando eravamo giovani, e andavamo ad ascoltare i dj che ci hanno fatto da maestri, come Luigi Guida fra gli altri, dicevano due parole, due, di presentazione sui pezzi che proponevano, e poi lasciavano spazio alla musica. Oggi invece, soprattutto nelle discoteche, strillano in continuazione sopra i dischi. E, quello che è peggio, spesso, anche, cose senza senso».

Con Dj Molella al Silver Moon nel 1993

 

Decibel a palla e urla, casino, sballo a ogni costo e pezzi martellanti, tanto graditi ai giovanissimi di oggi, non gli appartengono. Qualcuno lo ha definito il Gianni Schiuma ascolano. Un paragone che, in tutta umiltà, gli fa molto piacere. «Gianni è una persona fantastica – spiega Ermanno – come uomo e come artista. Lui è un grande conoscitore della  musica, ma non solo. È un performer puro, un animale da palcoscenico, capace di coinvolgere ogni pubblico con i suoi travestimenti, la sua energia, le sue intuizioni. Ho avuto anche il piacere di lavorare sia nel suo locale di San Benedetto, il Viniles, che nella omonima web radio. Siamo molto amici. Soprattutto c’è stima reciproca. Mi piace ricordare in proposito, con grande piacere, che il più bel complimento dopo una mia serata dedicata alla musica degli anni 70, me lo ha fatto proprio lui. Il numero uno».

Ermanno Carucci con Gianni Schiuma

 

Ieri e oggi

 

Ma cosa è cambiato in quarant’anni nel mondo della musica? Secondo Ermanno Carucci tutto.

 

«Senza essere nostalgici – ci dice – e senza nulla togliere ai giovani cantanti contemporanei, ritengo che il decennio musicale Ottanta sia stato unico e irripetibile nella storia dell’Umanità. Musica suonata nelle cantine, idee ed entusiasmo con pochi mezzi. Si era più veri. Contava di più il lato umano, che stimolava la creatività. Oggi la tecnologia ha appiattito tutto. Le immagini sono costruite, i computer fanno diventare tutti fenomeni. Le capacità diventano marginali, tutti possono fare tutto». Nei locali dove lavora esige carta bianca sulle scalette. Come gli chef per i menu in cucina, o i maître per la disposizione dei tavoli in sala.

Con i dj cresciuti con lui Louis Fish e Gino Palestini

 

«Al Fabrik di San Benedetto, dove ho trovato in Carlo Bachetti un supporto ideale, la domenica faccio un ora di musica italian style – annuncia -. Sono molto legato al cantautorato italiano e ammiro quei genitori che fanno ascoltare ai propri figli la musica della loro gioventù. Dalla e De Andrè. De Gregori e Vasco Rossi, i Pooh, ma anche Le Orme».

 

Divorziato, ha due figlie, e sogna di raggiungere presto la nuova compagna americana oltreoceano. Il prossimo anno compirà sessant’anni di età e quarantacinque di attività.

 

Tutte le donne di Ermanno Catherine, Gina e Nina

Un tempo della vita in cui il fisico comincia a ribellarsi alla testa, che, invece, rimane sempre quella.

 

«Nelle tre serate dei fine settimana – racconta Ermanno – non rientro mai prima delle tre. E non riesco a prendere sonno prima delle cinque. Con tempi di recupero delle energie sempre più lunghi. Ogni serata è una incognita, da condurre in porto mantenendo sempre la pista piena. Non è facile. Perché il pubblico cambia ogni volta, e le sue preferenze vanno interpretate, cavalcate. Devi farlo divertire, anche mettendo su, magari, qualche pezzo che proprio non ti ha mai entusiasmato. Vado più volentieri ad animare i compleanni dei cinquantenni piuttosto che dei diciottenni. E più facile per me, ovviamente, intercettarne i gusti».

Al Carnevale in piazza 2016

Con Molella nel 2023

In epoca di influencer e youtuber non sono poche le mamme che lo invitano ad insegnare il mestiere di dj ai loro figli.

 

«Li farei iniziare dal vecchio caro vinile, come a scuola – spiega Ermanno -. Prima le tabelline, dopo la calcolatrice. Il suo fascino è forte e intramontabile. Il suono della puntina che si poggia sul piatto è impagabile. Lo davano per morto dopo l’avvento dei cd, invece sta tornando prepotentemente in auge».

 

Tutti i fenomeni musicali moderni che spuntano come funghi dall’oggi al domani, spesso poco più che adolescenti pieni di piercing, tatuaggi ed ego, passano con poca fatica, e in pochissimo tempo, dall’anonimato ai dischi di platino.

Al Viniles nel 2019

Con Fargetta nel 2023

 

«Sì, perché oggi non serve più vendere i dischi come una volta – precisa Ermanno – pesano di più le visualizzazioni su Youtube e Instagram. Non conta più la qualità della musica, con motivetti solo orecchiabili dai testi irriferibili, ma che tutti i giovanissimi però sanno a memoria e cantano in coro. Conta solo il personaggio».

Ermanno alla consolle nella sua Piazza Immacolata

 

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