di Salvatore Mastropietro
A cinque giorni dall’ufficialità della retrocessione in Serie C le attenzioni dell’ambiente Ascoli sono rivolte principalmente al discorso sul futuro societario. C’è grande curiosità, in particolare, di vedere in cosa troveranno concretezza le «possibilità molto elevate», come annunciato da Massimo Pulcinelli a “Tvb Ascoli” in onda su “Vera Tv”, di un passaggio di mano a livello di proprietà. Sebbene il patron abbia annunciato che siano interessati al club anche un gruppo italiano e uno straniero, al momento è solo Metalcoat ad aver scoperto le proprie carte in tavola. Per entrare nel vivo delle trattative, tuttavia, ci vorrà ancora del tempo, in quanto tutti i discorsi avviati sono al momento in una fase piuttosto preliminare. La speranza dei tifosi, ovviamente, è quella che si possa arrivare ad una soluzione sicura in un periodo non eccessivamente lungo al fine di programmare in tempi congrui la prossima stagione sportiva.
Se Pulcinelli, dopo le discutibili dichiarazioni del presidente Carlo Neri nell’immediato post partita di Ascoli-Pisa, ha rotto il silenzio prima con un post su Instagram e poi con un messaggio mostrato in esclusiva da “Vera Tv”, non ci sono stati segnali invece dalla sfera tecnica. Dal direttore sportivo Marco Giannitti al tecnico Massimo Carrera, passando per l’intera rosa, nessuno ha rilasciato dichiarazioni dopo il doloroso epilogo di venerdì sera.
Nella serata di ieri, il primo ad aver parlato della situazione della retrocessione è stato Emiliano Viviano, tra i leader dello spogliatoio e tra coloro che in occasione del “patto” con i tifosi stretto prima della gara con lo Spezia dello scorso dicembre si presero la responsabilità di guidare il gruppo verso l’obiettivo. Queste le sue parole rilasciate a Tvplay.it, canale di informazione sportiva online in cui il portiere toscano è stato spesso ospite nel corso della stagione: «Non so bene commentare la situazione, è la prima volta che mi trovo a retrocedere, nella mia carriera non ci ero nemmeno mai stato vicino. E’ una specie di lutto, specialmente in una città come Ascoli in cui veramente tutti vivono per questi colori. Ti senti colpevole al di là delle prestazioni, ho fatto tutto il possibile specialmente a livello umano. Sai che a questa popolazione mancherà qualcosa il prossimo anno e tu sei stato uno di quelli che ha contribuito a questo fallimento sportivo.
Poi analizzi anche altri lati, nel calcio tutti gli anni c’è chi perde. Abbiamo fatto 41 punti, in annate passate con 35 si giocavano i playout, è andata un po’ male con il calendario senza voler accusare nessuno. Mi dispiace tanto a livello personale, ho visto grande passione ed è triste che dopo mesi di lotta, ritiri e riunioni ti ritrovi retrocesso. E’ una cosa che non mi scorderò facilmente».
Chiosa anche sul rendimento personale (27 presenze con 32 gol subìti): «Fino a gennaio-febbraio ho fatto bene, poi ho avuto un calo dovuto a qualche problematica fisica che alla mia età non mi ha permesso di rendere al massimo. Siamo probabilmente la prima squadra negli ultimi 30 anni a retrocedere con la miglior difesa casalinga e con la quarta generale (sesta, ndr)».
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