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Convalidati gli arresti degli ultras dell’Ascoli, i due tifosi già soggetti a Daspo restano ai domiciliari

ASCOLI - Per gli altri due il giudice Annalisa Giusti ha disposto l'obbligo di dimora col divieto di uscire di casa nelle ore notturne. I quattro sono comparsi in tribunale, ma non hanno risposto alle domande
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Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti ha convalidato gli arresti dei quattro ultrà ascolani finiti nei guai per la violenza scatenata venerdì sera all’esterno dello stadio Del Duca al termine della partita di calcio Ascoli-Pisa valida per l’ultimo turno del campionato di serie B che ha sancito la retrocessione della squadra bianconera in serie C dopo 9 anni. Sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e violazioni delle norme della legge 401/89 riguardanti i fenomeni di violenza durante manifestazioni sportive. Per due c’è anche l’aggravante di aver agito nonostante fossero gravati da Daspo.

 

I quattro sono comparsi in tribunale, ma non hanno risposto alle domande del giudice preferendo avvalersi della facoltà di non rispondere.

 

Il giudice ha quindi confermato gli arresti domiciliari per i due soggetti che erano presenti al “Del Duca” nonostante fossero gravati da provvedimenti di Daspo; ad uno è consentito uscire solo per recarsi al lavoro. Sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Umberto Gramenzi e Felice Franchi.

 

Per gli altri due, assistiti dagli avvocati Alessio De Vecchis e Gramenzi, è stato disposto l’obbligo di dimora con la prescrizione di non uscire di casa dalle 19 alle 7,30.

 

Il giudice ha dunque concordato con l’operato degli agenti della Questura di Ascoli che hanno eseguito arresti in flagranza differita o prolungata che, nel caso di manifestazione sportive, può avvenire fino a 48 ore dopo i fatti contestati. L’arresto anche oltre le 48 ore è per altro consentito nel caso di violazioni del divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo). L’operato della polizia è stato ritenuto legittimo dal giudice Giusti anche alla luce del gran numero di persone che hanno perso parte agli incidenti, intenti a lanciare oggetti, bombe carta ed inveire contro gli agenti, numericamente inferiori.


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