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«Vostra figlia ha investito una donna incinta, pagate per evitarle il carcere»

ASCOLI - Una coppia di anziani vittima di un tentativo di truffa. La telefonata di un sedicente carabiniere annuncia un terribile incidente. Un incubo che ha causato dolore e lacrime. Il loro racconto
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di Peppe Ercoli

 

Una coppia anziana di Ascoli è stata vittima di un tentativo di truffa che li ha gettati in un incubo di emozioni e disperazione. La telefonata di un sedicente carabiniere ha annunciato loro un terribile incidente in cui la loro figlia era coinvolta, affermando che era ferita insieme a una donna incinta e rischiava il carcere. Il racconto dell’insegnante pensionato, colto dall’orrore di pensare alla sorte della propria figlia, illustra la devastazione emotiva causata da questa frode subdola.

 

«Mi ha detto al telefono che mia figlia aveva fatto un incidente, investendo una donna incinta, che stavano in ospedale, ma che lei sarebbe stata portata davanti ad un giudice, rischiando il carcere», racconta l’anziano.

 

situazione è peggiorata quando un presunto avvocato ha contattato la moglie, richiedendo denaro o oggetti preziosi per “evitare” la prigione alla figlia. Una sorta di cauzione, in stile americano.

 

Divisi dalla paura e dal panico, la coppia ha intravisto un possibile raggiro e ha iniziato a fare domande per verificare la veridicità della situazione. L’interlocutore, tuttavia, ha reagito con rabbia e minacce, costringendo la coppia a un angosciante dilemma.

 

Fortunatamente, un momento di lucidità ha portato la coppia a cercare conferma presso il luogo di lavoro della figlia, scoprendo con sollievo che era al sicuro. Con il cuore sollevato, hanno riferito l’accaduto alle autorità competenti, avviando così le indagini per individuare i responsabili di questa vigliacca truffa.

 

Questa esperienza ha lasciato cicatrici emotive profonde nella coppia anziana, ma li ha anche resi testimoni della pervasività e della crudeltà delle frodi telefoniche. La loro storia è un monito sull’importanza di rimanere vigili e di non cedere al terrore in situazioni simili.

 

«Proprio per questo ho voluto rendere noto quello che ci è accaduto, affinché altri siano in grado di riconoscere subito la truffa», conclude l’anziano ascolano.


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