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Origlia e la sua esclusione dalle elezioni: «Noi abbiamo dimostrato lealtà, dall’altra parte solo cultura del sospetto»

ASCOLI - E' ancora polemica sull'esclusione della Origlia, di Viscione e Camela dalla lista dei candidati del centrodestra
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Maria Stella Origlia

«Dal 10 giugno continueremo con le nostre attività sul territorio, a disposizione di chi apprezza il riformismo e la buona politica, ribadendo come qualcun altro ha già giustamente affermato, che un significativo contributo lo si può dare anche tramite altri consessi, dove magari può prendere forma in maniera più pregnante e significativa».

Così Giuseppe Silvestri, presidente IV Ascoli e Maria Stella Origlia, presidente IV, commentano l’esclusione della stessa Origlia, di Francesco Viscione e Valeriano Camela definendo l’accaduto «una pagina nera, oscura, al limite dell’inverosimile che si è abbattuta sulla città di Ascoli in occasione della composizione delle liste che appoggeranno il candidato del centrodestra».

Nel ricostruire la vicenda passo per passo Origlia pone in evidenza che «in una conferenza stampa avvenuta a fine dicembre, assieme al consigliere uscente Francesco Viscione e al suo gruppo, abbiamo ufficializzato formale appoggio alla coalizione di governo di questa città in base ad un accordo programmatico articolato in tre o quattro punti tematici da sviluppare nella prossima sindacatura, ovviamente accolti e discussi in precedenza con il sindaco. Solo nel mese di aprile, quando i manifesti miei e di Viscione erano stati affissi in città, sono iniziati mugugni che hanno portato alla messa in discussione di alcuni nomi inseriti o da inserire».

Di poco conto per Origlia le motivazioni addotte per escluderla: la tempestiva affissione dei manifesti col simbolo di Forza Ascoli, l’omonimia nel cognome di qualche candidato, la presenza ingombrante di qualche candidato/a che avrebbe oscurato altri/e, e altre simili quisquiglie a corredo.

«Nessuna comunicazione o atto scritto è stato fornito ai sottoscritti da dove fosse possibile evincere decisioni in merito» afferma Origlia aggiungendo che «noi abbiamo fornito un contributo programmatico e politico, dimostrando lealtà al capolista Silvestri e abbiamo altresì dato la nostra parola, che dovrebbe valere qualcosa in ogni tipo di accordo: dall’altra parte la cultura del sospetto, della difesa della propria cerchia, del timore di perdere terreno: noi diremmo assenza di leadership».

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