di Luca Capponi
“La località era meravigliosa. Non appena penso all’Italia sento subito che non esiste al mondo un paese che le preferisca, ma la sua grazia non mi era ancora apparsa così attraente come in quei luoghi”.
Queste parole dedicate ad Acquasanta Terme sono del premio Nobel André Gide (Parigi, 1869-1951), che le scrisse dopo uno dei suoi viaggi in Italia. Ma non si tratta delle uniche che il letterato francese vergò pensando al piccolo comune piceno, molte delle quali contenute nel suo libro “Pagine d’autunno”.
Dopo tante ricerche, infatti, il professor Fabio Di Nicola , umanista e docente della Uniuma di Milano, oltre che ex autore Rai, ha compiuto nuove interessanti scoperte in merito al rapporto tra Gide ed Acquasanta. Verranno illustrate durante il convegno che si terrà il prossimo 8 giugno al monastero di Valledacqua, dove si riunirà un prestigioso parterre di esperti, studiosi, giornalisti e non solo.
La giornata, organizzata in tandem dal Comune e dalla sezione locale dell’European Radioamateur Association presieduta da Vincenzo Tosti, partirà da una delle tante bellezze del territorio, il Tempio della Grande Madre di Venamartello, opera dell’artista Lavinio Velenosi, dove in mattinata si terrà lo spettacolo di flamenco della compagnia “Flores”.
«Nel pomeriggio poi il grande evento di Valledacqua – conferma il sindaco Sante Stangoni -. Sarà una giornata importante, una sorta di punto di ripartenza per tutto l’Acquasantano, dove presenteremo anche tutti gli eventi estivi. Dobbiamo ricominciare a pensare al futuro e superare definitivamente il post sisma, abbiamo tra le mani tesori unici sia a livello storico che naturalistico, penso al travertino, alle mulattiere o a Castel di Luco, è nostro dovere valorizzarli al meglio».
«Tra le altre cose, consegneremo il Premio “Gli Argonauti” al giornalista Livio Leonardi – aggiunge Di Nicola, nelle vesti di direttore artistico -. La figura del grande Gide sarà centrale anche per come ha saputo raccontare e descrivere Acquasanta e le sue frazioni, parole da scoprire e riscoprire attingendo da fonti finora rimaste inedite».
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