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Ast e sindacati: «La misura è colma, lavoratori non più disposti a essere “cavie” per le sperimentazioni avventate»

ASCOLI -  Lo dicono i  sindacalisti Maurizio Pelosi e Mauro Giuliani (Nursind e Usb), annunciando manifestazioni fino ad uno sciopero di 48 ore: «Fin dal suo insediamento, abbiamo rappresentato alla dg problematiche urgenti, irrisolte e con la situazione peggiorata, con tagli di personale e posti letto»
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Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb)

 

«La misura è colma», affermano i sindacalisti della Sanità picena Maurizio Pelosi e Mauro Giuliani, di Nursind e Usb, annunciando manifestazioni fino ad uno sciopero di 48 ore «in mancanza di risposte adeguate ed  azioni necessarie per la salvaguardia dei lavoratori».

«Da circa un anno – si legge ancora nella nota sindacale – il direttore generale Nicoletta Natalini  ha assunto l’incarico di guidare la neonata Ast Ascoli. Fin dal suo insediamento, le abbiamo rappresentato numerose problematiche urgenti, non solo rimaste irrisolte, ma con la situazione notevolmente peggiorata. Attraverso innumerevoli atti, il direttore Natalini ha ridotto il personale in servizio e sottratto importanti servizi ai cittadini.

I lavoratori, esausti e sfiniti con carichi di lavoro inaccettabili, minacciano dimissioni di massa.

Non sono più disposti a essere usati come “cavie di laboratorio” per le sperimentazioni avventate e insensate di questa dirigenza, celate sotto la parola “riorganizzazione”, più volte ripetuta».

 

I sindacalisti poi snocciolano i numeri: «Nonostante la Regione Marche abbia autorizzato ufficialmente 494 posti letto nell’Ast Ascoli  strutturalmente ne mancano ben 23, poiché sono dichiarati attivati solo 471 posti letto: 243 ad Ascoli e  228 a San Benedetto.

Se a questi si aggiunge la contingenza che Urologia non è mai stata riaperta e sono stati tolti letti della Murg a San Benedetto, delle culle in Patologia Neonatale e della Nefrologia ad Ascoli , si contano altri 30 posti letto in meno. Di conseguenza, alla popolazione del Piceno sono stati negati circa 50 posti letto.
Questo comporta di fatto una negazione del diritto alla salute e un taglio sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori.

Una dirigenza attenta alla gestione della sanità pubblica dovrebbe prevedere nel piano del fabbisogno del personale 2024-2026 un piano straordinario di assunzioni per colmare il gap degli anni e delle gestioni precedenti, come è necessario per garantire i servizi sanitari dovuti». 

Nursind e Usb concludono ribandendo le richieste«Le scriventi organizzazioni sindacali – aggiungono – chiedono una revisione del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao), con modifiche volte all’assunzione di personale e alla riapertura di tutti i posti letto assegnati dalla Regione Marche. In particolare, si richiede la garanzia di 5  culle in patologia Neonatale con 2 infermieri, la riapertura dell’Urologia chiusa da 4 anni, l’apertura h24 della Radiologia nei Pronto Soccorso, la presenza di oss in tutte le Unità Operative 24 ore su 24, l’implementazione del secondo Piano della Rsa di Offida, la presenza di 2 tecnici di radiologia durante il turno notturno e la risoluzione delle criticità nei pronto soccorso particolarmente quello di San Benedetto.

Chiediamo ai sindaci del Piceno ed ai vertici della Regione di  intervenire immediatamente per evitare il collasso definitivo del sistema sanitario». 

 


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